(Adnkronos) – Una notte di Halloween lontano da Clarence House, ma in qualche modo pur sempre ‘spettrale’, è quella che quest’anno attende Carlo e Camilla, che passeranno la ricorrenza della vigilia di Ognissanti in visita di Stato in Kenya, da oggi fino al 3 novembre, e che metterà i reali britannici di fronte ai fantasmi del loro passato coloniale. Un viaggio, sì all’insegna della ‘lungimiranza’ e dei buoni rapporti fra Regno Unito e Kenya, ma che cade anche nel 60esimo anniversario dell’indipendenza del paese africano dalla Gran Bretagna nel 1963 (mentre sul trono c’era la regina Elisabetta) e nel quale il monarca dovrà affrontare l’eredità “dolorosa” del colonialismo.
Sua Maestà “si prenderà del tempo durante la visita per approfondire la sua comprensione dei torti subiti in questo periodo dal popolo del Kenya”, ha detto molto diplomaticamente il suo vice segretario privato Chris Fitzgerald, aggiungendo che il re riconoscerà anche “gli aspetti più dolorosi della storia condivisa del Regno Unito e del Kenya”, inclusa l'”emergenza” del 1952 e la brutale repressione della ribellione dei Mau Mau, che provocò la morte di decine di migliaia di persone e per la quale non è ancora chiaro se Charles chiederà scusa. Per quale motivo? Perché i fantasmi peggiori sono quelli che tornano dal passato per chiedere di pagare il conto. Un gesto del genere, infatti, sarebbe complicato perché potrebbe dare seguito a richieste di risarcimento al governo britannico.
Tuttavia, anche un’espressione meno formale di rammarico avrebbe un’ampia risonanza, non solo in Kenya, ma anche in altri Paesi che un tempo formavano la collana dell’impero britannico. “Sta camminando su una corda tesa”, ha detto Nic Cheeseman, professore di democrazia all’Università di Birmingham. “Vuole dire qualcosa di abbastanza forte da dimostrare che lo capisce, ma non così forte da aprire a richieste di ulteriori risarcimenti”. Insomma, le visite reali alle ex colonie sono state e sono ancora delicate, ma in seguito al movimento Black Lives Matter sono diventate difficili. I manifestanti e i funzionari dei governi locali chiedono regolarmente scuse e talvolta risarcimenti per gli abusi dell’era coloniale, compreso lo sfruttamento economico e il ruolo della Gran Bretagna nella tratta degli schiavi.
Come andrà a finire? lo sapremo in questi giorni. Intanto immaginiamo che quello di Carlo sarà anche un viaggio sentimentale, nel quale il re sfoglierà l’album dei ricordi di famiglia, ma anche in linea con il suo interesse per l’ambiente e per il mondo animale in via d’estinzione. I sovrani visiteranno infatti il Parco Nazionale di Nairobi per conoscere il lavoro del Kenya Wildlife Service, oltre a incontrare il presidente William Ruto insieme ad altri membri del governo. In più, c’è da dire che hanno volato in Kenya, sul Voyager della Raf, utilizzando il 40% di carburante sostenibile. Lungimirante, è vero, intanto nella scelta del combustibile, ma vedremo se Carlo riuscirà a esserlo anche nel mettere d’accordo i fantasmi del passato con i conti del Regno.