Hamas apre al rilascio di alcuni ostaggi. Nuovi attacchi Usa nello Yemen

(Adnkronos) – Esponenti di Hamas si sarebbero detti disponibili con i mediatori internazionali a discutere di un accordo sul rilascio di alcuni degli ostaggi israeliani – civili, donne e bambini – in cambio di una significativa pausa nei combattimenti. A riferirne sono stati funzionari egiziani citati dal Wall Street Journal. Il gruppo in precedenza – sottolinea il Wsj – aveva respinto qualsiasi proposta che non comportasse un cessate il fuoco permanente: l’annuncio – scrive – fa registrare un cambiamento significativo da parte di Hamas, che per settimane ha insistito sul fatto che avrebbe negoziato sugli ostaggi solo nel quadro di un accordo globale che avrebbe portato ad una cessazione permanente della guerra. 

Donne, ma anche uomini, sottoposti ad abusi sessuali. Ragazze vestite e trattate come bambole dai loro carcerieri. L’incubo di gravidanze provocate dagli stupri. E’ un catalogo degli orrori quello raccontato oggi da ex ostaggi in una drammatica seduta davanti ad una commissione parlamentare, che si aggiunge alle numerose prove di violenze sessuali durante l’attacco del 7 ottobre compiuto da Hamas.  

“L’ho visto con i miei occhi” – ha detto l’ex ostaggio Aviva Siegel, rapita assieme al marito Keith, ancora a Gaza – “le ragazze prigioniere erano come mie figlie. I terroristi portavano loro vestiti inappropriati, vestiti per bambole e le trattavano come loro bambole. Bambole a cui puoi fare quello che vuoi, quando vuoi”. “Mi sento come se fossi ancora lì.. Anche i ragazzi vengono abusati, come le ragazze. Almeno non rischiano di aspettare un figlio, ma anche loro sono trattati come bambole”, ha aggiunto Siegel, parlando davanti ad una speciale commissione della Knesset sugli abusi sessuali collegati al 7 ottobre, secondo quanto riferiscono i media israeliani.  

Intanto gli Stati Uniti hanno effettuato nuovi attacchi nello Yemen alle prime ore di oggi, distruggendo due missili antinave Houthi che erano puntati sul Mar Rosso ed erano pronti per il lancio. A darne notizia è stato il Us Central Command, precisando che l’attacco è avvenuto intorno alle 2.30: “Le forze statunitensi hanno identificato i missili nelle aree dello Yemen controllate dagli Houthi e hanno stabilito che rappresentavano una minaccia imminente per le navi mercantili e le navi della marina statunitense nella regione”, si legge in un messaggio postato su X. “Le forze statunitensi hanno successivamente colpito e distrutto i missili per legittima difesa. Questa azione proteggerà la libertà di navigazione e renderà le acque internazionali più sicure per le navi della marina americana e le navi mercantili”, conclude. 

Gli Houthi ”stanno attaccando in modo indiscriminato le navi nel Mar Rosso e cercando di chiudere una via marittima fondamentale”, ma questo è ”inaccettabile” e la loro capacità di attacco ”va indebolita”. Allo stesso modo ”non dobbiamo accettare” la narrativa dei miliziani yemeniti che giustificano i loro attacchi con la solidarietà per i palestinesi nella Striscia di Gaza. Così il ministro degli Esteri britannico David Cameron, il quale ha sottolineato che ”la Gran Bretagna e gli Stati Uniti”, autori dei raid contro obiettivi Houthi, ”vogliono veder fine al più presto la guerra a Gaza”. 

Con i raid contro gli Houthi, ha proseguito Cameron che si recherà in visita in Medio Oriente questa settimana, si vuole ”lanciare il messaggio più chiaro possibile” che alle parole seguiranno i fatti. Il ministro si è detto ”fiducioso” sul fatto che i raid possano indebolire le capacità degli Houthi di colpire i mercantili che attraversano il Mar Rosso e diminuire la capacità dei miliziani di aumentare la tensione nella regione. 

(Adnkronos)