Il bilancio di Malagò: “2021 anno da incorniciare e ora pensiamo a Pechino”

“Il 2021 è un anno che rimarrà nella storia dello sport italiano, i numeri dicono questo qualsiasi parametro si vada a vedere. Devo dire che v oltre il risultato di Tokyo, che è record nella storia, perché abbiamo chiuso con 283 podi (ori, argenti e bronzi) che ci mettono dietro gli stati Uniti in questa speciale classifica. Va considerato anche che è più facile vincere una medaglia in altri continenti che in Europa, dove c’è una competizione mostruosa, non era mai successo. Se pensiamo che precediamo tutti i paesi, Cina, Gran Bretagna, Francia, Giappone, Germania che hanno molti più abitanti del nostro e sono molto più organizzati di noi dal punto di vista scolastico e universitario. Abbiamo fatto miracoli con quello che avevamo a disposizione. È un anno da incorniciare”. E’ questo il bilancio tracciato dal presidente del Coni, Giovanni Malagò, sull’anno che si sta per chiudere, un 2021 cha ha visto l’Italia primeggiare e vincere in tantissimi sport.  

“E’ una cosa che è triste dirla ma il covid sotto il profilo dell’alto livello non ci ha danneggiato perché abbiamo messo in piedi questi protocolli. Siamo molto orgogliosi, ma lo siamo soprattutto per tutti gli italiani che vivono tutto questo con il sentimento di essere fieri di essere italiani”, ha sottolineato Malagò che per il 2022 si augura “salute per le persone a cui voglio bene e che lo sport continui ad andare bene nel nostro paese”.  

Andare bene a cominciare dai Giochi Olimpici invernali di Pechino a febbraio. “Pubblico a Pechino? Siamo curiosi di sapere. C’è l’eventualità che riguarda solo la popolazione cinese ma hanno detto che solo alla fine prenderanno una decisione finale in base agli eventuali contagi che ci saranno. Gli atleti sono comunque carichi e gasati. Qualsiasi rappresentante della delegazione, atleti e tecnici, non vedono l’ora. Del resto se si salta questo appuntamento per nove anni un atleta non fa le Olimpiadi”.  

Il precedente da tenere in considerazione sono le 10 medaglie di Pyeongchang 2018 e a Pechino il numero uno dello sport italiano punta a fare meglio. “Il desiderio minimo? Dobbiamo migliorare quel numero, dobbiamo migliorare le medaglie d’oro. L’obbiettivo è questo, siamo in condizione di farlo, e sono convinto che ce la faremo, ma ci sono già tante variabili d’estate e d’inverno c’è anche l’elemento meteorologico che può condizionare, però se si va a vedere abbiamo molte più possibilità di crescere nel numero. Qualcuno senza medaglia rimane, ma sono convinto che faremo bene”, aggiunge Malagò. 

L’atleta di punta è senza dubbio Sofia Goggia. “Già non c’erano dubbi che era la candidata ideale ad essere portabandiera, è carica assolutamente e sta dimostrando che può fare traguardi non solo nella discesa libera, però va detto che gli atleti dello sci alpino non hanno mai né visto né tantomeno gareggiato in gare di Coppa del mondo su queste piste, una considerazione in più quindi che non si può non fare”. Altro passo importante che avverrà a Pechino è la consegna della bandiera per Milano-Cortina 2026. “Michela Moioli sarà la portabandiera della cerimonia conclusiva dei Giochi di Pechino 2022, peraltro con un alto valore simbolico perché ci consegneranno la bandiera Milano-Cortina con i due sindaci Sala e Ghedina”.  

Parole di ottimismo di Malagò infine anche per la Nazionale di calcio che dovrà guadagnarsi l’accesso ai Mondiali del Qatar dopo aver vinto l’Europeo. “Con Roberto Mancini parlo spesso, lui ha fatto capire che abbiamo bisogno di stimoli, perché altrimenti parte della nostra forza viene meno, e mi fido di Mancini”.
 

(Adnkronos)