Il ricordo dell’amico di Mattarella: “Quel concerto di Mina nel ’78”

(Adnkronos) – “Ricordo benissimo quella serata, nel 1978, era l’ultimo concerto di Mina e decidemmo di andare. Eravamo tre coppie. Sergio Mattarella con la moglie Marisa, il fratello Piersanti Mattarella con la moglie Irma e io, con mia moglie. Eravamo in vacanza a Montecatini quell’estate. Fu una bellissima serata. Non mi aspettavo che venisse ricordata dal palco di Sanremo”. A parlare in una intervista esclusiva all’Adnkronos è Antonio Todaro, avvocato ottantenne, amico storico della famiglia Mattarella. Sia del Presidente Sergio Mattarella che del fratello, il Presidente della Regione siciliana, Piersanti Mattarella, ucciso da Cosa nostra il 6 gennaio del 1980. Quella serata dell’estate del 1978 in Versilia è stata citata ieri sera, all’apertura della terza serata del Festival di Sanremo, dal conduttore Amadeus. Che ha ricordato che c’era anche Sergio Mattarella, insieme alla moglie Marisa e al fratello Piersanti, a Bussoladomani nel 1978, il 23 agosto, per lo storico ultimo concerto dal vivo di Mina in Versilia. Il teatro tenda di viale Kennedy a Lido di Camaiore fu la scena dell’ultimo live della Tigre di Cremona. Un evento entrato nella storia della musica.  

E ieri sera Amadeus dal palco dell’Ariston ha ricordato quell’evento per omaggiare il giorno del giuramento di Mattarella come Presidente della Repubblica. L’Orchestra della Rai ha, quindi, intonato ‘Grande, grande, grande’ per salutare Mattarella. Amadeus ha anche espresso “gratitudine e affetto” per il Capo dello Stato, quale “punto di riferimento, anche nel suo discorso di insediamento pronunciato in Parlamento” in cui ha sottolineato anche “l’importanza della cultura e dell’arte, del teatro, del cinema e della musica”. E ha augurato al Capo dello Stato, tra gli applausi del pubblico, “Buon lavoro”.  

“Eravamo tutti insieme, quella sera – ricorda Todaro, che andava spesso in vacanza con i Mattarella -Io facevo parte dell’allegra compagnia. Eravamo per le vacanze estive a Montecatini e quella sera andammo al concerto di Mina a Lido di Camaiore”. “Ricordo che tornando da Lido di Camaiore a Montecatini abbiamo intonato insieme, soprattutto con Piersanti, delle bellissime canzoni di quella serata. Che bel ricordo”. Ma non fu l’unico concerto visto insieme. “Un’altra volta – ricorda l’avvocato Todaro – andammo a vedere Ornella Vanoni, in un posto molto bello vicino a Trabia (Palermo). Anche quella volta eravamo tutti e sei, eravamo tre coppie molto affiatate”. 

“Spesso di sera capitava di fare delle lunghe passeggiate – dice Todaro – Sergio Mattarella aveva una Bmw che guidava insieme con l’amatissima moglie Marisa”. In tutti questi anni i contatti tra Todaro e Sergio Mattarella non si sono mai interrotti. Anche se l’avvocato è molto riservato e preferisce tenere per se i ricordi più intimi. Però, ha detto che subito dopo la rielezione al Quirinale, gli ha scritto un messaggio via whatsapp. “Gli ho detto che anche se non ci vediamo da qualche tempo, un profeta interiore mi aveva da tempo anticipato come sarebbe finita questa operazione…”, racconta. 

Tra i due fratelli Mattarella, quando si andava in vacanza, il “capofila” era Piersanti. “Sergio era un po’ più timido, ma faceva parte della comitiva”. “Ricordo che anche nelle riunioni di famiglia si prestava simpaticamente a servire agli amici le varie pietanze, ad esempio. La moglie Marisa era una donna molto vivace e simpatica. Cantavamo anche le canzoni di Patty Pravo, ricordo ad esempio ‘Pensiero stupendo’.  

Sergio e Piersanti Mattarella erano appassionati anche dei Beatles, come ricorda Todaro, e della Scuola di Genova. Tornando a parlare del concerto di Mina, aggiunge: “Ricordo che quella sera facemmo una lunghissima passeggiata e ricordo che tirammo fino a notte tarda a ripetere e cantare le canzoni, non solo Mina”. Sergio Mattarella, come ricorda l’avvocato Todaro, è sempre stato anche “amante della lirica”. Antonio Todaro e i fratelli Mattarella si conobbero tra la fine degli anni ’50 e gli inizi degli anni ’60. “Io mi stavo laureando e Piersanti era l’assistente di Salvatore Orlando Cascio (padre di Leoluca Orlando, ndr.) in Diritto privato – dice – Ma i rapporti si intensificarono dieci anni dopo, quando lui iniziò il suo impegno in politica”. “Io, da fraterno amico, avevo previsto un percorso illuminato, ma non certo il Quirinale”. E ricorda quando fondò ‘Il Gruppo Politica’ con Piersanti Mattarella. Antonio Todaro, negli anni Settanta era a capo del ‘Gruppo Politica’, l’iniziativa di formazione all’impegno socio-politico, proposta nel 1977, da Piersanti Mattarella e da altri suoi giovani amici e collaboratori. “Io avevo la certezza che dopo la morte di Piersanti, Sergio avrebbe fatto politica- racconta – aveva talento”. L’attuale Capo dello Stato non faceva ancora politica attiva, teneva il suo spazio discreto e riservato. “Ma la contiguità totale più frequente era quella con suo fratello. Gli altri sì hanno avuto delle confidenze dal Governatore ma mai quanto Sergio”. dice. “Io ero convinto che Sergio avrebbe avuto un sicuro successo, ma la Presidenza della Repubblica non la immaginavo”. 

“Ma avevo previsto, tre mesi fa, la sua rielezione”. E ci tiene a dire che il discorso fatto ieri dal Capo dello Stato al giuramento in aula, è stato “illuminante”. “E strepitoso”. Poi Todaro rievoca quel 6 gennaio del 1980 quando Piersanti Mattarella venne ucciso davanti alla sua abitazione. “Il Presidente era stato il consigliere più diretto di Piersanti, gli altri raccontano con enfasi questo ruolo, ma quello che gli era più vicino era proprio Sergio”. Poi la voce si incupisce e dice commuovendosi: “Ricordo con quanta delicatezza, subito dopo l’omicidio di Piersanti, Sergio carezzava le mani del feretro in segno di affettuosa dedizione…”. (di Elvira Terranova)  

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