”Non è rimasto nulla” sull’isola di Evia, in Grecia, devastata dagli incendi che divampano oggi per il sesto giorno consecutivo. Parola degli abitanti degli isola, migliaia dei quali hanno già lasciato le loro case, mentre altri si stanno per imbarcare su traghetti pronti a portarli in salvo. Mentre ci incendi a nord di Atene sono in parte stati attenuati dal lavoro dei vigili del fuoco, quelli divampati sull’isola che si trova a est della capitale greca si sono propagati su diversi fronti distruggendo migliaia di ettari di boschi.
Numerosi gli incendi divampati in settimana in diverse zone della Grecia, colpita da un’ondata di caldo record come non si vedeva da decenni, con temperature torride e venti caldi. La Grecia ha dispiegato l’esercito per contribuire a combattere gli incendi e diversi Paesi, tra cui Francia, Egitto, Svizzera e Spagna, hanno anche inviato aiuti, compresi gli aerei antincendio. Più di 570 vigili del fuoco stanno combattendo l’incendio a Evia, hanno fatto sapere le autorità locale. Da martedì, la guardia costiera ha evacuato più di duemila persone, tra cui molti anziani, da diverse zone dell’isola.
Il governatore della Grecia centrale, Fanis Spanos, ha affermato che la situazione nel nord dell’isola è “molto difficile” da quasi una settimana. “I fronti sono enormi, l’area di terra bruciata è enorme”, ha detto all’emittente greca Skai Tv. Più di 2.500 persone sono state ospitate in hotel e altri rifugi, ha spiegato.
I vigili del fuoco sono riusciti a domare un incendio ai piedi del monte Parnitha, a nord di Atene, ma le condizioni meteorologiche non sono favorevoli e fanno sì che esista ancora una forte minaccia che possa divampare di nuovo.