(Adnkronos) – Un format inedito che combina show, formazione e dialogo, riposizionando la filosofia al centro di una nuova agorà contemporanea. Così Manuela Ronchi, founder e ceo di Action Holding, descrive “Orbits” lo show-how che si propone di esplorare l’essere umani nell’era dell’intelligenza artificiale per formare leader d’impresa e le nuove generazioni all’interno della quarta rivoluzione digitale.
“Abbiamo fatto un grande esperimento, che abbiamo chiamato Show How – spiega Manuela Ronchi – Vuol dire mettere al centro i contenuti, approfondire le informazioni, riflettere e non scrollare. Invece di dire uomo al centro, l’uomo dovrebbe stare un po’ in periferia e dalla periferia guardare l’uomo. E quindi capire che l’intelligenza non è dell’intelligenza artificiale. Siamo nell’era digitale, abbiamo un’opportunità perché noi esseri umani, cito una bellissima frase del professor Floridi, che siamo a beautiful glitch in the universe, una perfetta anomalia meravigliosa.
Questa anomalia è imperfetta, siamo noi e siamo solo noi che ci possiamo prendere la responsabilità di cut and paste, tagliare e ricomporre la realtà che il digitale ci ha permesso di fare per ridisegnare il nostro ruolo nell’era contemporanea”. L’incontro si è svolto a Milano al Teatro Alcione. Protagonista il filoso della comunicazione Luciano Floridi, che ha guidato questo evento divulgativo con l’obiettivo di promuovere la cultura dell’intelligenza artificiale sia nel mondo delle imprese che in quello universitario. Attraverso un approccio antropocentrico.
“L’intelligenza artificiale può essere un valore aggiunto nel settore del lavoro – spiega Luciano Floridi professore e direttore del Digital Ethics Center all’Università di Yale – perché è vero che sta trasformando profondamente e in maniera molto rapida il mondo del lavoroMa lo sta trasformando in termini di nuove domande per nuovi lavori, non tanto di assenza di lavoro. Ovviamente noi siamo la generazione che paga il costo di questa trasformazione così profonda, ma per attutire l’impatto servono politiche di welfare e per poter trarre il massimo vantaggio dal futuro servono politiche di formazione. Allora più welfare e più formazione è il modo giusto per affrontare la rivoluzione prodotta dall’intelligenza artificiale.”
“Vedo tanta fretta nel dire che dobbiamo per forza usare i chat Cpt, dobbiamo forza integrare dei robot – commenta Ronchi – si cerca subito di pensare a come usare quello che il mondo ci ha messo a disposizione ma senza domandarci perché ci serve, come ci serve e come utilizzarlo e per che motivo utilizzarlo. Quindi i capitani di impresa devono capire che se non integriamo nei processi questa rivoluzione digitale rimaniamo al palo e anche capire quali sono le competenze del futuro. Sono finiti i colori di tutti i colletti e il futuro ha dei colletti verdi, quelli che ridisegnano il mondo”.
Il nome stesso “Orbits” riflette la duplice valenza del termine, unendo “Or” (infinite alternative) e “Bits” (digitale). Un approccio orbitale e pluralista che mira a esaminare il nostro mondo digitalizzato da prospettive diverse, pur mantenendo il focus sull’unicità dell’Essere Umani. “L’intelligenza artificiale, quella di oggi, – commenta Floridi – fa un lavoro di filtraggio, lavora su dati prodotti dall’umanità per poi dare risposte a domande che poniamo noi rispetto a questi dati. Insomma, come se fosse un grande e straordinario strumento statistico di interfaccia. Come si fa allora a non perdere di vista che cos’è importante? Ecco, questo lo facciamo bene in Europa soprattutto, mantenere al centro i valori che abbiamo messo a fondamento dell’Europa, la dignità umana, i diritti umani, ma anche quelli ambientali. Allora, non tanto una umanità al centro, quanto i valori al centro, le relazioni al centro che sono sia sociali ma anche ambientali”