(Adnkronos) – Il riformista Masoud Pezeshkian è il nuovo presidente iraniano. Nel ballottaggio di ieri ha ottenuto il 53,7% dei voti, contro il 44,3% del conservatore Saeed Jalili. “Tenderemo la mano dell’amicizia a tutti – queste le prime parole di Pezeshkian, citato dalla tv di Teheran – Siamo tutti gente di questo Paese, c’è bisogno di tutti per il progresso di questo Paese”.
Settant’anni a settembre, il cardiochirurgo originario della provincia di Tabriz era arrivato a sorpresa in testa al primo turno delle elezioni del 28 giugno scorso con il 42% dei voti, contro il 38% dell’ex capo negoziatore nucleare. Primo turno che era stato caratterizzato da una fortissima astensione alle urne, la più bassa della rivoluzione islamica del 1979, con solo il 39,9% dei 61 milioni di elettori che si era recato alle urne.
Ieri, invece, forse sull’onda della speranza di una vittoria del riformista, sono andati a votare molti più iraniani e in un tentativo di sostenere la partecipazione al voto la chiusura delle urne è stata posticipata dalle 18 a mezzanotte. L’affluenza dovrebbe aggirarsi intorno al 50%. In totale, Pezeshkian ha ottenuto 16,3 milioni di voti, contro i 13,5 di Jalili.
E già all’alba migliaia di iraniani sono scesi per le strade di Teheran e di altre città per celebrare la vittoria del nuovo presidente, che succede a Ebrahim Raisi, morto in un incidente di elicottero il 19 maggio scorso.