Israele, attacco a Gaza: “Ordine arriverà presto”

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L’offensiva di terra di Israele nella Striscia di Gaza arriverà presto. Lo ha detto il ministro della Difesa Yoav Gallant, preannunciando l’attacco che pare imminente. “Ora vedete Gaza da lontano, presto la vedrete dall’interno – ha affermato, parlando con le truppe della Brigata Givati – L’ordine arriverà”. Israele, dopo l’attacco compiuto sabato 7 ottobre da Hamas, ha stretto d’assedio la Striscia di Gaza con raid quotidiani. Decine di migliaia di persone hanno abbandonato il nord dell’enclave. 

Due giorni fa, l’ospedale battista al-Ahli è stato centrato da un razzo che ha provocato numerose vittime, circa 500 secondo i report provenienti da Gaza. Israele ha respinto le accuse e ha negato di aver colpito la struttura, diffondendo video e audio che documenterebbero la responsabilità della Jihad islamica. 

La situazione della popolazione civile, privata da giorni di acqua e energia elettrica, è disperata. Ieri il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, nella sua missione lampo a Tel Aviv ha ottenuto il sì di Israele all’invio di aiuti umanitari dall’Egitto: nelle prossime ore si dovrebbe assistere all’apertura del valico di Rafah e al transito di 20 camion verso la Striscia. 

 

Intanto si registra il lancio simultaneo di razzi da Gaza e dal Libano contro il sud e il Nord di Israele. Gli attacchi sono stati rivendicati da Hamas in una giornata in cui le sirene sono tornate a suonare più volte nelle città del nord di Israele. Allarme in particolare a Nahariya e in diverse località sul confine con il Libano. Secondo notizie dei media libanesi, Hezbollah avrebbe lanciato un nuovo attacco contro postazioni militari israeliane oltre il confine con il Paese dei Cedri e Israele avrebbe risposto bombardando nella zona di Alma al-Shaab. 

Le Forze di Difesa israeliane hanno annunciato di aver attaccato postazioni di Hezbollah nel sud del Libano nelle ultime ore, in risposta agli attacchi anti-tank in territorio israeliano. Tra gli obiettivi presi di mira, hanno reso noto, un punto di osservazione nel Libano sudoccidentale, a partire dal quale ieri è stato diretto contro la città di confine israeliana di Rosh Hanikra il fuoco delle armi anti-tank. 

La strategia di Hezbollah, con azioni concentrate sui punti di osservazione utilizzati da Israele, ricorda per certi versi le azioni compiute da Hamas nell’attacco del 7 ottobre: ridurre la capacità di Israele di sorvegliare il confine per lanciare magari incursioni con commando in territorio nemico. Molti insiediamenti israeliani a Nord sono stati evacuati nei giorni scorsi, in zone colpite dal lancio di razzi di Hezbolla.  

 

“Hamas sono i nuovi nazisti, il nuovo Isis e dobbiamo combatterli insieme”, ha detto il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu durante la conferenza stampa con il premier britannico Rishi Sunak, aggiungendo che si tratta “della battaglia dell’intero mondo civilizzato e che dall’altra parte c’è ‘un asse del male’, guidato dall’Iran, che comprende anche Hezbollah”. 

Netanyahu ha affermato che Israele si sta imbarcando in una “lunga guerra” e ha bisogno del “sostegno continuo” del Regno Unito. La Gran Bretagna ha il “diritto di Israele a difendersi in linea con il diritto internazionale”, ha detto Sunak, aggiungendo anche la richiesta che gli aiuti umanitari siano fatti arrivare a Gaza. 

 

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