(Adnkronos) – Tensioni, evidenti, in Israele a tre settimane dal terribile attacco di Hamas. Benjamin Netanyahu ha sostenuto di non esser stato avvisato delle ‘intenzioni’ del gruppo e ha puntato il dito contro la sicurezza, in particolare contro il capo dell’intelligence militare, Aharon Haliva, e il capo dello Shin Bet, Ronen Bar. Il premier ha così scatenato le ire di molti, per poi ‘far sparire’ quelle dichiarazioni. Contro il primo ministro sono intervenuti Benny Gantz – il leader di Unità nazionale, ex capo di Stato Maggiore e ora nel gabinetto di guerra – il ministro della Sicurezza nazionale, Itamar Ben Gvir, l’ex ministro degli Esteri Gabi Ashkenazi e il leader dell’opposizione Yair Lapid, per il quale “Netanyahu ha superato la linea rossa”.
Per Ben Gvir, leader del partito di ultra destra Otzma Yehudit, “il problema non sono gli avvertimenti specifici, ma l’intero concetto errato” e “la politica di contenimento, la deterrenza immaginaria e l’acquisto di una quiete temporanea a un prezzo esorbitante” sono alla radice del problema.
Gantz ha chiesto al premier di fare marcia indietro, di “ritirare le dichiarazioni di ieri e smettere di occuparsi della questione”. E’, ha evidenziato il Times of Israel, il primo segnale pubblico delle tensioni tra i due. “Stamani in particolare voglio sostenere tutte le forze di sicurezza e i soldati, compresi il capo di Stato Maggiore delle Idf, il capo dell’intelligence militare, il capo dello Shin Bet – ha scritto Gantz su X – Quando siamo in guerra, la leadership deve dare prova di responsabilità, decidere di fare le cose giuste e sostenere le forze di sicurezza in modo che possano fare quel che chiediamo loro. Qualsiasi altra azione o commento danneggiano la resilienza della popolazione e delle sue forze”.
Nelle scorse ore, ricostruisce la stampa israeliana, Netanyahu sul social X ha insistito sul fatto di non aver ricevuto avvertimenti delle “intenzioni bellicose” di Hamas, aggiungendo che “le forze di sicurezza, compresi i capi dell’intelligence militare e dello Shin Bet, erano del parere che Hamas fosse scoraggiato e volesse arrivare a un accordo”. Ma ora, evidenzia Haaretz, Netanyahu ha rimosso il post con le critiche ai vertici della sicurezza.
Per Lapid, “questi tentativi di eludere le responsabilità e addossare la colpa all’establishment della sicurezza indeboliscono le Idf impegnate nella battaglia contro i nemici di Israele” e, ha scritto su X, Netanyahu “deve chiedere scusa”.
Ieri Netanyahu ha promesso un’indagine completa sull’attacco del 7 ottobre rispondendo a una domanda su sue eventuali responsabilità rispetto a quei fatti, ma ha sottolineato che la guerra contro Hamas è la questione urgente e ha rivendicato l’unità del suo gabinetto di guerra e del governo in generale.