Israele-Hamas, media: presto nuovi negoziati per liberare ostaggi. Missile Yemen colpisce nave norvegese

(Adnkronos) – Un nuovo spiraglio per negoziare un nuovo accordo parziale per il rilascio degli ostaggi israeliani rapiti durante l’attacco di Hamas lo scorso 7 ottobre si starebbe aprendo. A sostenerlo è ‘The Times of Israel’ che cita il canale tv israeliano ‘Channel 12’. Intanto una nave norvegese è stata colpita mentre navigava nelle acque del Mar Rosso da un missile da crociera lanciato dallo Yemen, alcune parti del quale sono controllate dai ribelli Houthi sostenuti dall’Iran. Lo ha confermato il Comando Centrale degli Stati Uniti, precisando che l’attacco ha causato un incendio sulla Strinda, nave battente bandiera norvegese e di proprietà della Mowinckel Chemical Tankers, mentre transitava nello Stretto di Bab al-Mandeb. Non ci sarebbero vittime e l’incrociatore americano Uss Mason ha fornito assistenza. Più volte negli ultimi mesi gli Houthi hanno rivendicato attacchi contro navi commerciali nel Mar Rosso in segno di solidarietà con i palestinesi a Gaza. 

E’ di quattro morti il bilancio di un raid israeliano condotto all’alba sul campo profughi di Jenin, in Cisgiordania. Lo ha indicato il ministero della Sanità palestinese. Secondo i media israeliani, l’attacco è stato eseguito con un drone contro “una cellula di terroristi”. Il sito di Haaretz sostiene che l’obiettivo principale dell’operazione fosse Bakr Zakarna, un membro del Battaglio Jenin, che sarebbe stato ucciso. 

“Le condizioni sono mature per un quadro in cui sia possibile iniziare a redigere nuovi accordi, dal punto di vista di Hamas e di Israele”, ha detto la fonte anonima israeliana all’emittente tv. Un accordo che, secondo quanto trapela, sarebbe “umanitario” e che potrebbe includere le donne, i feriti, i malati e gli anziani. Si ritiene che tra gli ostaggi ci siano 15 donne non militari e due bambini: Ariel Bibas, 5 anni, e il suo fratellino Kfir. Il capo del Mossad David Barnea e l’uomo di punta dell’Idf Nitzan Alon sono stati “invitati ad ascoltare ciò che gli intermediari stanno proponendo”, ma non ad avviare proposte proprie. “Se i qatarioti vogliono essere ascoltati, li ascolteremo”, dice la fonte anonima. Si stima che nessun nuovo accordo è previsto per la prossima settimana ma Israele vuole aprire una finestra a un possibile accordo in mezzo alla crescente pressione militare dell’Idf su Hamas, in modo che se Yahya Sinwar, il leader di Hamas nella Striscia di Gaza, si dimostrerà pronto, i termini saranno in vigore – come è stato il caso della tregua di una settimana a fine novembre. 

Tra i fattori di complicazione segnalati ci sono lo sfilacciamento delle gerarchie di comando e controllo di Hamas, il fatto che alcuni leader di Hamas che erano in Qatar se ne sono andati, che alcuni degli operativi di Hamas che hanno trasmesso proposte tra il Qatar e Gaza sono stati uccisi, e che il dispiegamento dell’Idf sul terreno sia nel nord che nel sud di Gaza ostacola le comunicazioni di Hamas all’interno della Striscia. Durante la tregua di una settimana, 105 civili sono stati liberati dalla loro prigionia nella Striscia di Gaza in cambio di 240 donne e prigionieri palestinesii: 81 israeliani, 23 cittadini thailandesi e un filippino. L’Idf afferma che 138 ostaggi sono ancora detenuti da Hamas. 

“Nessuno scambio di prigionieri prima della fine dell’aggressione a Gaza”. Ad affermarlo ad ‘Al Jazeera’, è Osama Hamdan, il leader di Hamas in Libano, commentando le indiscrezioni circa il fatto che Israele sarebbe pronto a negoziare per un rilascio degli ostaggi. “La parte israeliana punta, attraverso le continue fughe di notizie, a far fronte alle pressioni interne”, ha detto Hamdan all’emittente tv riferendosi a funzionari israeliani anonimi citati dai media che hanno affermato che Israele è disponibile a un nuovo accordo per una tregua per permettere una nuova liberazione di ostaggi. “Le posizioni israeliane su un potenziale accordo sono ad uso interno” conclude. 

(Adnkronos)