Israele sfonda difese Hamas, comincia assedio a Gaza City

(Adnkronos) –
Israele sfonda, rompe le difese di Hamas e avvia l’assedio di Gaza City. Le ultime news della guerra nella Striscia di Gaza delineano il quadro dell’offensiva via terra sempre più estese. “L’operazione di terra procede come previsto. Grazie ad una pianificazione anticipata, intelligence precisa, e attacchi congiunti (da terra, mare e aria), le nostre forze hanno rotto le linee del fronte di Hamas a difesa del nord della Striscia di Gaza”, ha detto Daniel Hagari, portavoce delle Forze di Difesa israeliane (Idf), citato da Times of Israel. Alla fine della giornata, le Idf hanno rivendicato l’uccisione di Muhammad A’sar, comandante dell’unità di Hamas per il lancio di missili guidati anti tank, colpito oggi con un raid aereo nella Striscia di Gaza. 

Secondo l’Idf, che ha pubblicato su X un video del raid aereo e la foto dell’ucciso, A’sar era “responsabile di tutte le unità di missili anti tank di Hamas”. Sotto il suo comando vi sono stati “numerosi” attacchi missilistici contro civili e militari israeliani, hanno aggiunto le Idf. 

Israele avanza con attacchi costati la vita ad almeno 15 soldati. Intanto, reparti delle forze armate arrivano “alle porte di Gaza City”, come ha detto il generale di brigata Itzik Cohen, comandante della 162esima divisione delle Forze di difesa israeliane (Idf). 

“E’ Hamas che ha scelto questa guerra, non noi”, ha sottolineato il militare, spiegando che la sua divisione “ha ricevuto un importante incarico, andare e finirla con Hamas”. Negli ultimi cinque giorni, ha rimarcato, “abbiamo distrutto gran parte delle capacità di Hamas, attaccato le sue strutture strategiche, la sua gamma di esplosivi e i suoi tunnel sotterranei”. “Sarà un lungo compito”, ma questa “è una guerra per l’esistenza d’Israele” e “noi la vinceremo”, ha concluso. 

Per il secondo giorno consecutivo, raid hanno preso di mira il campo profughi di Jabalia, dove Israele ritiene che Hamas si nasconda deliberatamente dietro le infrastrutture civili. “Loro vogliono queste immagini di distruzione”, ha affermato Hagari. Secondo i palestinesi, l’ultimo ha ucciso decine di civili, mentre Israele afferma che l’operazione mirava ad eliminare uno dei comandanti di Hamas responsabili dell’attacco del 7 ottobre. 

Hagari ha ripetuto l’appello alla popolazione civile di Gaza di sfollare verso sud, lungo corridoi sicuri creati dall’esercito a questo scopo. Nelle aree a sud previste per la popolazione civile vengono compiuti solo attacchi mirati contro capi di Hamas. Non si tratta di “una zona sicura”, ha detto Hagari, ma del ” luogo più sicuro di ogni altro posto a Gaza”. 

 

Sono almeno 335 gli stranieri, compresi 4 italiani, o i palestinesi con doppio passaporto che sono usciti da Gaza e entrati in Egitto attraverso il valico di Rafah. Inoltre, sono usciti 76 palestinesi feriti. 

I primi feriti sono stati portati all’ospedale di al Arish, nel nord del Sinai. E’ stato inoltre allestito nel Sinai a Sheikh Zuwedi, a 15 chilometri da Rafah, un ospedale da campo con quattro tende, ognuna delle quali con 20 letti. Gli ospedali di Sheikh Zuweid e della vicina Al-Arish, si sono preparati per ammettere i nuovi pazienti. I casi più gravi sono destinaati a Ismailia.  

 

In Israele è atteso domani l’arrivo del segretario di Stato, Antony Blinken. Intanto, Washington ha ribadito che “Hamas non può essere il futuro governo a Gaza”, come ha affermato John Kirby, portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale degli Stati Uniti, precisando che gli Stati Uniti stanno lavorando con i partner regionali per vedere quale potrà essere il futuro di Gaza. Ma questo “non potrà essere Hamas”, ha ribadito, evidenziando che un ampio cessate il fuoco a Gaza “non è la risposta giusta”. Washington sostiene “pause temporanee dei combattimenti” per permettere l’invio di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza. 

 

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