Se Gianni Agnelli era “l’amico italiano” per eccellenza di Henry Kissinger, tante sono state le amicizie coltivate in Italia dall’ex segretario di stato americano, e non tutte dettate dai doveri d’ufficio. Nel mondo dell’industria nell’elenco spiccano Cesare Romiti, storico manager della Fiat, e Fabiano Fabiani che tra il 1981 e il 1997 è stato direttore generale poi amministratore delegato e infine presidente di Finmeccanica. Pur da anticomunista viscerale, Kissinger aveva stretto un buon rapporto negli anni ’80 con il futuro presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, da lui definito “my best communist friend”: ne ammirava la postura da gentiluomo e l’ampiezza degli interessi culturali. E tra i politici stimava in modo particolare Francesco Cossiga, di cui si ricorda un lungo incontro a Roma nel 1979 quando lo statista democristiano era presidente del Consiglio. Kissinger aveva conosciuto anche i presidenti della Repubblica Giuseppe Saragat e Giovanni Leone.
Con la sua Kissinger Associates, l’ex segretario di stato Usa ha fornito consulenze non solo a Fiat, ma anche a Montedison e Banca Nazionale del Lavoro oltre ad altre grandi aziende del made in Italy. Kissinger è stato amico del finanziere Mario D’Urso, che aveva ricoperto incarichi in varie società americane, e frequenti erano stati gli scambi con il politologo Giovanni Sartori, che a lungo ha insegnato alla Columbia University di New York. Fra le frequentazioni di Kissinger si narra di sue presenze nel salotto romano di Laetitia Pecci Blunt, moglie del principe Alberico Boncompagni Ludovisi.
Tra gli amici c’è anche Mario Draghi, di cui ha parlato lo stesso Kissinger nel settembre 2022. L’occasione è stata il World Statesman Award, il premio come miglior statista dell’anno consegnato all’ex presidente del Consiglio italiano durante una cerimonia a New York.
Kissinger, arrivato nel suo smoking su una sedia a rotelle ma poi levatosi in piedi per leggere la lunga laudatio preparata per il “vecchio amico”, aveva ricordato l’amicizia nata tanti anni prima da uno scambio di panini ad alta quota, perché sul volo dove erano saliti insieme non servivano cibo. “La nostra amicizia risale a molti decenni fa, quando abbiamo condiviso un aereo comune. In questi anni, in questi decenni, ho avuto un enorme rispetto per il signor Draghi. Ha avuto una straordinaria capacità di analisi intellettuale di questioni che si concentravano sul bene comune e non solo sull’immediato”, disse nel discorso di premiazione tenuto durante la cerimonia. Al termine dell’intervento, il lungo abbraccio dei due, prima di prendere parte alla cena gourmet offerta dalla Fondation American Appeal of Conscience: ottima, ma di certo non gustosa come quei panini scambiati ad alta quota, scintilla di un’amicizia durata nel tempo.