La politica e i suoi miti a fumetti: da Tex a Dylan Dog (con Topolino bipartisan)

(Adnkronos) – Lucca Comics superstar. La rassegna internazionale, anche con le polemiche innescate dalla scelta di Zerocalcare di non partecipare per la presenza di Israele fra i partner, fa discutere il mondo della politica, oltre che della cultura. Ma nei palazzi istituzionali qual è il ‘sentiment’ verso il mondo dei fumetti? La verità è che in tutti gli schieramenti ognuno ha il suo eroe o antieroe preferito. E allora, c’è chi ricorda i capricci che faceva con i genitori per convincerli a restare sveglio fino alle nove di sera per vedere ‘SuperGulp!’. Ma il più gettonato resta ‘Dylan Dog’, seguito a ruota, da un classico come ‘Topolino’. Non poteva mancare ‘Tex Willer’, così come i supereroi della Marvel, dal dio del tuono Thor ai ‘Fantastici quattro’, creati dal genio di Stan Lee. La passione per il fumetto continua a contagiare deputati e senatori. In Transatlantico, a Montecitorio, nessun parlamentare si sottrae alla domanda dell’Adnkronos: ‘qual è il tuo ‘comics’ preferito?’.  

Tutti sorridono, ci pensano su e ricordano il supereroe che li ha fatti sognare da piccoli. Appassionato dei ‘Fantastic Four’ è Tommaso Foti, capogruppo di Fdi alla Camera, che per carattere e non solo per ‘stazza’ (il presidente dei deputati meloniani sembra un ‘corazziere’) dice di sentirsi vicino a ‘La Cosa’, l’uomo spacca-tutto, una sorta di roccia vivente, con la forza di Hulk. ”Da giovane leggevo i ‘Fantastici Quattro’, mi piaceva questa idea che avevano. Dei quattro super eroi preferivo quello un pò più grosso e forte, ‘La Cosa’, ma adoravo anche Thor…”. L’indagatore dell’incubo’, personaggio ideato da Tiziano Sclavi ed edito da Sergio Bonelli, fa ancora impazzire molti onorevoli. ”Dico Dylan Dog su tutti, perché ‘trattava temi tra la fantascienza e l’esoterismo e aveva un carattere ironico”, spiega Federico Mollicone, responsabile cultura di Fdi. Altro amante dell’investigatore in giacca camicia rossa, jeans e Clark, il leghista Enzo Amich: ”Sicuramente preferisco su tutti Dylan Dog: mi affascinava il personaggio, il mistero, la ricerca delle soluzioni con un’ottica fantasy…”.  

Maurizio Lupi, capo politico di Noi Moderati, letteralmente ‘divorava’ le strisce di ‘Zagor’, altra icona del mondo bonelliano, che con il suo terribile ‘Ayak’ spaventava i cattivi: ”Lo confesso, su tutti, mi piaceva Zagor…”. Più old style il fumetto scelto come best seller da Riccardo De Corato, una vita dedicata alla destra politica, esponente di spicco di An Pdl e poi Fdi: ”Io leggevo Tex, perchè mi sembrava una persona adatta a quei tempi”. “Oggi, dalle giovani generazioni, sarebbe considerato un po’ retrò, ma allora era perfetto, almeno per me…”, confida lo storico vicesindaco di Milano nell’era pre-Pisapia.  

In Parlamento ‘Mickey Mouse’ va per la maggiore. Il comics disneyano piace all’azzurro Alessandro Cattaneo, responsabile dei Dipartimenti di Forza Italia: ”Avevo l’abbonamento di ‘Topolino’. Era molto divertente, lo portavo anche in classe per scambiarlo con i compagni…”. Paolo Barelli, capogruppo di Fi a Montecitorio, preferisce, invece, lo ‘sfortunato’ Paperino al mitico topo, che gli ricorda più di qualche ‘avversario’ politico: ”Il mio fumetto preferito era e resta Paperino, anche perché mi ricorda una buona parte della politica italiana…”.  

Mario Mantovani, ex plenipotenziario di Fi in Lombardia ai tempi d’oro del berlusconismo, ora con Fdi, cita il ‘Signor Bonaventura’, uno dei protagonisti della grande rivoluzione fumettistica’ operata dal ‘Corriere dei piccoli’: lungo lungo e un po’ maldestro, incappa sempre in qualche disavventura e si ritrova con un milione in mano. ”Mi piaceva il ‘Signor Bonaventura’, quando scopriva di avere un milione…”, ricorda l’ex vicepresidente del Pirellone.  

Nella hit parade personale del forzista Giorgio Mulè, c’è “sicuramente” ‘Topolino’ ma soprattutto per il vicepresidente della Camera il fumetto del cuore era ‘Alan Ford e il Gruppo Tnt’, uno dei protagonisti di ‘SuperGulp!’, ovvero ‘I fumetti in tv’, trasmissione cult che andò in onda dal 1977 al 1981, sul secondo canale della Rai. Un programma destinato a doppiare, nientepopodimeno che il grande Mike Buongiorno con il suo Rischiatutto!. ”Mi piaceva tantissimo ‘Alan Ford’, chiedevo ai miei genitori di restare sveglio per vedere in tv ‘Supergulp”’, racconta Mulè. 

“Andrea Pazienza. Tutto!”. Filippo Sensi non ci pensa un attimo, rispondendo a chi gli chiede delle sue preferenze nel mondo dei fumetti. Il senatore del Pd, tra le altre cose, maneggia anche la matita: è autore di ‘pupazzetti’, ritratti a matita di satira politica. “Zanardi, per fare un titolo”, specifica Sensi indicando il personaggio più noto creato nei primi anni ’80 da Pazienza, il celebre studente ripetente del ‘Fermi’ di Bologna considerato l’alter ego dello stesso Paz. Ma perchè Pazienza? “Perché è l’unica vera rockstar che abbiamo avuto in Italia nel mondo dei comics”, spiega il senatore del Pd.  

Il mio personaggio dei fumetti preferito? Ryoga di Ranma. Perché è quello che mi somiglia di più. Io non ho senso dell’orientamento e Ryoga è un personaggio che non ha minimamente senso dell’orientamento e si perde da lì a 10 meri. Mi hanno sempre chiamato Ryoga e ovviamente mi ci riconosco. Non politicamente, però, politicamente sono il contrario. Se però devo pensare al supereroe che ho più visto da bambino, allora devo dire Ken Shiro”, dice all’AdnKronos Francesco Silvestri, capogruppo del M5S alla Camera. E’ Nathan Never il personaggio dei fumetti preferito da Nicola Fratoianni. Con le sue atmosfere cyberpunk e l’ambientazione distopica, il detective dell’Agenzia Alfa è nel cuore del segretario generale di Sinistra Italiana e deputato dell’Alleanza Verdi-Sinistra “perché sono appassionato di fantascienza – dice all’AdnKronos – e il personaggio e le ambientazioni mi ricordano Blade Runner, che è il mio film preferito”. 

A parlare con lui di fumetti si sfonda una porta aperta, perché Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde e deputato dell’Alleanza Verdi Sinistra, non è solo un appassionato ma anche collezionista. Di Topolino, prima di tutto, di cui conserva gelosamente “antichi fogli e libretti, dagli anni Trenta in poi”, tanto che quando una volta subì un furto in casa la sua prima preoccupazione fu proprio per loro. E poi Phantomas, Flash Gordon e i grandi classici che hanno fatto la storia del genere. Perché per lui fumetto fa rima con infanzia. “E’ una cosa molto legata alla mia infanzia e alla mia adolescenza – racconta all’AdnKronos – una passione nata con i primi numeri del Comandante Mark che mi regalò mio padre quando ero bambino”. Una passione che, da allora, non lo ha più abbandonato. (di Vittorio Amato, Giuseppe Greco, Stefania Marignetti) 

 

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