Lagarde avverte: “Da shock dazi, difesa e clima rischi inflazione”

(Adnkronos) – L’Europa si trova davanti “a nuovi shock bilaterali, legati principalmente al commercio e alla difesa, nonché al cambiamento climatico, che possono amplificare o contrastare le forze esistenti”. Lo sottolinea la presidente della Bce, Christine Lagarde, intervenendo a una conferenza dell’istituto centrale a Francoforte. “La frammentazione del commercio e una maggiore spesa per la difesa in un settore con capacità limitata potrebbe in linea di principio far salire l’inflazione”, spiega, osservando che tuttavia “i dazi statunitensi potrebbero anche ridurre la domanda di esportazioni dell’Ue e reindirizzare l’eccesso di capacità dalla Cina all’Europa, il che potrebbe spingere l’inflazione verso il basso”. 

In ogni caso “guardando al futuro gli shock potrebbero alimentare l’inflazione in modo più diretto e aumentare la volatilità e questo rischio potrebbe essere particolarmente acuto per l’area dell’euro, in quanto siamo fortemente esposti ad alcuni dei nuovi tipi di shock”, rileva. La zona euro, spiega, “è molto aperta agli scambi e fa parte di catene di approvvigionamento integrate quindi è probabile che la frammentazione del commercio porti a variazioni dei prezzi più ampie e dirompenti”.  

Lagarde sottolinea che “il livello di incertezza che stiamo affrontando è eccezionalmente elevato” ed in questo contesto la stabilità dei prezzi è cruciale.  

“L’indice di incertezza della politica commerciale si attesta attualmente su un valore prossimo a 350, ovvero più di sei volte il suo valore medio dal 2021 – afferma – e gli indicatori di rischio geopolitico hanno raggiunto livelli mai visti dai tempi della Guerra fredda, se si escludono guerre e grandi attacchi terroristici”. In questa cornice, osserva, “il mio messaggio principale à che in un contesto di incertezza un forte impegno a mantenere la stabilità dei prezzi nel medio termine è più importante che mai”. Un impegno, aggiunge, che “richiederà agilità nel rispondere ai nuovi shock, seppur all’interno di un quadro ben definito che limiti reazioni miopi e una discrezionalità sfrenata”. 

In Europa, rileva “le aspettative negli ultimi anni sono state praticamente spazzate via e in particolare nelle ultime settimane. Le certezze che erano consolidate sull’ordine internazionale sono state sconvolte. Alcune alleanze sono finite sotto tensione, mentre altre si sono rinsaldate”. Inoltre, osserva ancora, “abbiamo assistito a decisioni politiche che solo pochi mesi fa sarebbero state impensabili”. 

“La nostra risposta al recente episodio di inflazione dovrebbe dare all’opinione pubblica la fiducia che faremo sempre tutto il necessario per garantire la stabilità dei prezzi e che i nostri quadri politici possono adattarsi alle nuove circostanze”, afferma. “I banchieri centrali – prosegue – dovranno mostrare agilità per adattare la loro posizione e i loro strumenti alle mutevoli circostanze e avranno bisogno di curiosità intellettuale per sfidare i principi consolidati e la saggezza convenzionale”. 

Lagarde osserva quindi che “mantenere la stabilità in una nuova era sarà un compito arduo” e “richiederà un impegno assoluto verso il nostro obiettivo di inflazione” del 2%. “Indipendentemente dagli shock che affrontiamo – sottolinea – dobbiamo impostare la nostra politica in modo appropriato in modo che l’inflazione converga sempre di nuovo verso il 2% nel medio termine”.  

(Adnkronos)