Lavoro, Cdm a Palazzo Chigi: come sarà il decreto

(Adnkronos) – Il Consiglio dei ministri, dove è atteso il via libera al decreto lavoro 2023, è appena iniziato a Palazzo Chigi. La riunione è partita con un ritardo di mezz’ora. Questa mattina, prima di arrivare a Palazzo Chigi, il premier Giorgia Meloni si è recata alla camera ardente del senatore Andrea Augello, scomparso il 28 aprile scorso. 

“Consiglio dei ministri per approvare misure a sostegno dei lavoratori. Riduciamo i costi in busta paga per aiutare famiglie ed imprese. Abbassiamo il costo del lavoro per aumentare l’occupazione. Più risorse per garantire la sicurezza dei lavoratori, anche per le nostre Ambasciate nel mondo”, scrive su Twitter il vice presidente del Consiglio e ministro degli Esteri Antonio Tajani. 

Il provvedimento è stato illustrato ieri ai sindacati. “La priorità del governo comunque è alleggerire la pressione fiscale sul costo del lavoro”, le parole di Meloni. “Abbiamo fatto una discussione a voce, perché non ci è stato consegnato alcun testo. Quindi in realtà non conosciamo i provvedimenti nel dettaglio e, come è noto, quando si parla di mercato del lavoro, di salute e sicurezza contano anche le virgole, come le scrivi e come le metti”, le parole del segretario della Cgil, Maurizio Landini, dopo il vertice. 

LA BOZZA DEL DECRETO – Secondo quanto prevede la bozza del decreto lavoro 2023, il governo non tasserà i fringe benefit fino a 3.000 euro per i lavoratori con figli. Il provvedimento contiene un articolo ‘Misure fiscali per il welfare aziendale’ con cui si stabilisce che ”limitatamente al periodo d’imposta 2023, in deroga a quanto previsto” dal Testo unico delle imposte sui redditi ”non concorrono a formare il reddito il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati ai lavoratori dipendenti con figli a carico, nonché le somme erogate o rimborsate ai medesimi dai datori di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale entro il limite complessivo di euro 3.000”. La spesa è stimata in 142 milioni di euro nel 2023 e 12 milioni per il 2024. 

”Al fine di sostenere le famiglie e facilitare la conciliazione fra vita privata e lavoro, è istituito” un fondo con una dotazione di 60 milioni di euro per l’anno 2023, come prevede la bozza. Con l’articolo ‘Istituzione di un Fondo per le attività socioeducative a favore dei minori’, il provvedimento stanzia delle risorse per ”le attività socio-educative a favore dei minori, destinato al finanziamento di iniziative dei Comuni, da attuare anche in collaborazione con enti pubblici e privati, finalizzate al potenziamento dei centri estivi, dei servizi socioeducativi territoriali e dei centri con funzione educativa e ricreativa che svolgono attività a favore dei minori”. 

Nella nuova bozza del decreto legge lavoro anche l’assegno di inclusione che scatterà dal 2024 e avrà un plafond di 5,5 miliardi che arriveranno, a regime, a 6,4 miliardi nel 2033. ”Ai fini dell’erogazione del beneficio economico dell’assegno di inclusione è autorizzata la complessiva spesa di 5.472,7 milioni di euro per l’anno 2024, 5.695,0 milioni di euro per l’anno 2025, 5.623,6 milioni di euro per l’anno 2026, 5.733,6 milioni di euro per l’anno 2027, 5.844,7 milioni di euro per l’anno 2028, 5.958,0 milioni di euro per l’anno 2029, 6.073,6 milioni di euro per l’anno 2030, 6.191,4 milioni di euro per l’anno 2031, 6.311,6 milioni di euro per l’anno 2032, 6.434,1 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2033”. 

(Adnkronos)