(Adnkronos) –
“Nell’affaire Moby, Casaleggio Associati è parte lesa”. Sono le parole di Davide Casaleggio, presidente di Casaleggio Associati.
“Negli ultimi giorni le rassegne stampa sono nuovamente piene del nome di Casaleggio Associati. Molte persone vicine mi hanno chiesto delucidazioni e ho pensato, quindi, sia necessario scrivere qui qualche chiarimento. Non penso che esista un caso simile, in cui un studio di consulenza consulenza sia oggetto da dieci anni di un ossessivo e costante discredito mediatico di tale portata senza alcuna base oggettiva. A questo si somma la campagna di fango sui falsi finanziamenti venezuelani che viene portata ancora avanti da parte dello sciacallaggio mediatico italiano contro mio padre, la cui foto, anche oggi viene pubblicata e associata alla solita calunnia ormai smentita. Servirebbe il senso della misura”, dice.
“Casaleggio Associati, come molte PMI, ha attraversato un momento di difficoltà negli ultimi due anni di pandemia, in particolare per la situazione creditizia di alcuni dei suoi clienti. A questo si sono sommati i costanti attacchi mediatici che sembrano rispecchiare il modo scientifico che qualcuno suggeriva di attuare con una ‘character assassination contro Davide Casaleggio e la sua società’. Questi due aspetti, uniti a una volontà di riorganizzare le modalità di lavoro in un’ottica di smart working, hanno determinato la ovvia e responsabile decisione – che oggi provoca così intenso e surreale interesse – di ridimensionare gli spazi fisici lavorativi e cambiare ufficio”, aggiunge.
“Per quanto riguarda, invece, la recente inchiesta su Moby, Casaleggio Associati, soci o dipendenti non sono indagati, come d’altronde riportato nelle carte del decreto. Sono stati ovviamente acquisiti dati ed informazioni presenti in azienda perché frutto delle attività previste nel contratto di consulenza di comunicazione e strategie digitali regolarmente sottoscritto tra due società. Alcuni giornali riportano che è stata acquisita una “mole importante di materiali” perché in effetti tali sono state le attività messe in campo per il cliente. Questo lavoro, non essendo stato pagato dal cliente per diversi mesi, ha causato la sospensione delle attività e l’applicazione di penali”, afferma ancora.
“Nell’affaire Moby, infatti, Casaleggio Associati è parte lesa in quanto oggi i crediti ai quali dovrebbe accedere sono, invece, oggetto di un concordato di continuità di Moby che sostanzialmente ha portato allo stralcio quasi totale del credito vantato causando così una condizione di forte tensione finanziaria per la nostra società. Una situazione che le diffamazioni mediatiche non aiutano di certo a risolvere. Lo ribadisco per l’ennesima volta: nessun nostro cliente ha mai avuto dei favoritismi politici grazie a me. È un fatto incontestabile, non un opinione. Non è più tollerabile dovermi difendere da accuse per fatti che non ho mai commesso. Il 2022 sarà un anno di cambiamenti”, conclude.