Sceglie la linea del silenzio Giuseppe Conte, dopo l’affondo di Beppe Grillo, che ha deciso di non ricucire ma dargli il benservito, di fatto togliendogli il timone del M5S, affidatogli solo a febbraio scorso. Parlerà l’ex premier, ma non a caldo, si riserva ancora qualche ora per ragionare. A chi lo ha sentito in queste ore, raccontano diverse fonti all’Adnkronos, non ha nascosto l’amarezza, per la decisione di Grillo “di fare il padre padrone” del Movimento, proprio quello che lo aveva invitato a non fare ieri, nella conferenza stampa al tempio di Adriano, a due passi da Palazzo Chigi. E amarezza per i 4 mesi spesi per riscrivere l’ossatura del M5S, che, anche alla luce di quanto avvenuto in queste ore, “mostra chiaramente di necessitare di passi avanti sul fronte della democrazia interna”, avrebbe ragionato Conte con alcuni esponenti del Movimento, quelli a lui più vicini.
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