Con Grillo o con Conte? La spaccatura tra i deputati 5 Stelle, apprende l’Adnkronos, emerge nel corso dell’assemblea serale, convocata presso l’Auletta dei gruppi per fare il punto della situazione sullo stallo politico. Mai come in questo momento le truppe M5S si scoprono divise. “Ricordiamoci che è stato Beppe a portarci qui dentro”, ricorda Stefano Buffagni ai presenti. L’ex viceministro dello Sviluppo economico prova a fare da paciere: “Per una volta chiediamo noi a Beppe e Giuseppe responsabilità. Vediamoci e capiamo come difendere un sogno comune”. E avverte: “Qualsiasi cosa si deciderà, dobbiamo garantire che ci sarà agibilità coordinata in vista del Quirinale. La nostra nemesi non può finire con Berlusconi al Quirinale perché divisi”.
“Servono regole condivise, bisogna di rimettere insieme le parti”, il ragionamento espresso dal ministro Federico D’Incà: “Serve uno statuto, dice, “le regole fatte prima non andavano bene”. Il questore della Camera Francesco D’Uva fa appello all’unità: bisogna stare assieme, il Movimento siamo tutti noi, non bisogna ragionare come transfughi. Alberto Zolezzi, grillino della prima ora, si schiera con il cofondatore del M5S: servono pesi e contrappesi, non si può dare tutto il potere in mano a una sola persona. L’ex sottosegretario alla Difesa Angelo Tofalo chiede di preservare i valori del Movimento: “Resti il vincolo dei due mandati”.
Davide Zanichelli critica la scelta di Conte di collocare il M5S nel campo del centrosinistra: “E’ un errore, noi siamo post ideologici”. Duro nei confronti di Grillo, invece, il vicecapogruppo Riccardo Ricciardi: “Grillo uguale Casaleggio, Beppe vuole farlo rientrare”, attacca il deputato toscano. Che poi rincara: non si può andare avanti con un Movimento il cui garante ha dato del ‘cretino’ il suo presidente del Consiglio. Sulla stessa lunghezza d’onda Gilda Sportiello: “Grillo sta sbagliando”, l’ultima assemblea è stata “uno show di Beppe, senza un momento di ascolto”.
“Conte è stato un ottimo premier ma fare il leader politico è un’altra cosa, non vedo attitudine alla leadership”, il parere dell’ex ministro dello Sport Vincenzo Spadafora. “Non possiamo votare il progetto politico di Conte a occhi chiusi, non lo conosciamo”, dice il deputato Luigi Gallo, che poi si chiede: “C’era qualcuno che lavorava da tempo per fare una scissione?”. In assemblea prende la parola anche l’ex ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina: “Conte lo abbiamo scelto noi, due volte. Lo stimavamo e lo stimiamo. Lui ha portato i 209 miliardi in Italia… Che facciamo? Rottamiamo le persone come fa Renzi? Sappiamo di aver bisogno di una nuova organizzazione per crescere”, rimarca la parlamentare siciliana. Che aggiunge: “Il M5S non può essere più solo quello delle origini. Ci chiedono soluzioni, non solo proteste… Credo sarebbe opportuno vedere lo statuto per avere consapevolezza e poi decidere”.
“Una forte richiesta di unità, serve uno sforzo conciliativo da parte di entrambi per il bene del MoVimento e del Paese”. Questo quanto emerge dall’assembla del gruppo alla Camera, si apprende intanto da fonti parlamentari M5S di Montecitorio. I deputati hanno manifestato la mancanza di coinvolgimento rispetto ai recenti avvenimenti e un’obiettiva mancanza di elementi specifici sui motivi dello scontro. “Lo statuto non l’abbiamo neanche visto”, hanno lamentato alcuni ma non c’è stato uno schieramento netto né da una parte, né dall’altra, con alcuni distinguo. “Ho auspicato fino all’ultimo si trovasse un punto d’incontro. Inoltrerò le richieste emerse in assemblea per essere coinvolti in un processo informativo. Non porterò mai un gruppo parlamentare in una logica di tifoseria”, ha concluso Davide Crippa.
A Palazzo Madama, dove si svolge parallelamente un’assemblea dei senatori, va in onda un altro film: com’era prevedibile, al Senato le voci pro-Conte sono più numerose che alla Camera. Ma anche in questo caso prevale una linea conciliante: “Chiederemo a Conte e Grillo di tornare a dialogare”, spiega un parlamentare al termine dell’assemblea.
“L’assemblea dei senatori del Movimento 5 Stelle ritiene doveroso esprimere gratitudine per lo sforzo profuso nella redazione del nuovo statuto, che tuttavia ad oggi gli iscritti e gli eletti non conoscono ed hanno tutto il diritto di vedere ed esaminare. In un Movimento che della democrazia diretta e della trasparenza ha fatto i propri principali pilastri, il documento in questione è indispensabile che sia condiviso con l’intera comunità 5 Stelle. Si ritiene inoltre che una sintesi e una mediazione siano ancora possibili perché al di là delle divergenze di vedute, l’ambizioso progetto non debba andare disperso, ma al contrario messo a disposizione di quella comunità di uomini e donne che credono che si possa ancora lavorare insieme per il bene del Movimento e del Paese. In queste ore delicate per il futuro del M5S, le senatrici e i senatori intendono di nuovo esprimere la loro piena solidarietà a Vito Crimi, che in una fase complessa ha sempre rivestito il suo ruolo di reggente del Movimento con grande spirito di dedizione e con la massima onestà intellettuale. A lui il Gruppo M5S Senato ribadisce la propria fiducia esortandolo ad andare avanti nel suo prezioso lavoro. Si ritiene, infine, che alla luce della recente controversia con l’associazione Rousseau, che così gravemente ha rallentato e danneggiato l’immagine del Movimento, sia quanto meno inopportuno il ricorso alla predetta piattaforma”, la nota dei senatori del Movimento 5 Stelle.
Ma a quanto apprende l’Adnkronos, diversi senatori si sarebbero dissociati dal contenuto del comunicato, chiedendo di non diffonderlo: “La nota – si sfoga un pentastellato – non ha tenuto conto delle osservazioni fatte da alcuni senatori in assemblea. Il progetto di Conte non lo ha visto nessuno, su cosa dovremmo essere compatti?”.