Si erano sentiti al telefono qualche giorno fa, lì avevano convenuto di vedersi di persona, a giorni. Alle 10.30 Giuseppe Conte fa ritorno a Palazzo Chigi, stavolta da leader del M5S, in agenda l’appuntamento con il presidente del Consiglio Mario Draghi. Un lungo faccia a faccia tra i due, un’ora e 40 minuti di confronto. “Massima serenità, è una bella giornata, guardate che sole…”, risponde il presidente del pentastellati a chi gli chiede come si senta a far ritorno nel Palazzo che lo ha visto premier di ben due governi.
Non è il primo confronto tra Draghi e Conte: il primo nel luglio scorso, molto più rapido, appena 30 minuti, sul tavolo la riforma della giustizia invisa all’ex premier e al suo Movimento. Oggi di carne sul fuoco ce n’era parecchia, dalla manovra alla curva epidemiologica in risalita, alle sfide che attendono l’Europa. E anche il rapporto tra i due, in questi mesi, sembra essersi oliato, complici telefonate più frequenti, soprattutto negli snodi decisivi per il governo.
Al tavolo Conte porta le battaglie del Movimento. Aprendo uno spiraglio per il superbonus: il vincolo Isee per le villette unifamiliari potrebbe venir meno anche per il 2022, prevedendo tuttavia uno stato di avanzamento lavori pari almeno al 30%. Draghi non sarebbe entusiasta, ma il pressing delle forze di maggioranza su questo punto è pressoché trasversale, e sale anche al Senato. Il punto di caduta potrebbe dunque essere questo. Anche le agevolazioni per la Tosap, la cosiddetta tassa sui tavolini di bar e ristoranti, dovrebbero essere prorogate oltre dicembre, seppur si profili all’orizzonte una mini-proroga: altri tre mesi di respiro per i ristoratori.
Quanto allo stato d’emergenza, lasciando Palazzo Chigi Conte racconta di averne parlato con Draghi: “Il Movimento 5 stelle si rimette sempre, come ha sempre fatto, alla valutazione degli esperti e del Cts ma è chiaro che rispetto alla curva epidemiologica e a una variante che appare molto contagiosa ci sembra necessario pervenire a una proroga”, dice, mentre crescono rumors -alimentati da fonti di governo- su un mini congelamento dello stato di emergenza, tre mesi per traghettare l’Italia fuori dalla stagione più fredda. La decisione potrebbe essere assunta già nelle prossime 24-48 ore.
A Draghi Conte solleva anche la questione della rottamazione quater delle cartelle esattoriali, nonché il tema della scuola, chiedendo maggiore flessibilità per i lavoratori che hanno i figli costretti a casa, nuovamente alle prese con la didattica a distanza a causa delle quarantene nelle aule che diventano sempre più frequenti da Nord a Sud. E il Quirinale? A chi gli ha parlato in queste ore, l’ex premier ha assicurato che il tema “non è stato trattato”, ma è facile dubitarne dopo un confronto durato così a lungo.