Manovra 2023, 43 modifiche e stralcio 450 mln a comuni: le richieste della Rgs

(Adnkronos) – La Ragioneria Generale dello Stato ha chiesto di apportare 43 correzioni al testo della manovra e lo stralcio dell’emendamento che prevede lo stanziamento di 450 milioni di risorse ai Comuni, approvato durante la maratona notturna che ha portato al via libera della Commissione bilancio. Ora la manovra dovrà fare il percorso inverso e tornare dall’aula alla Commissione per le modifiche necessarie al testo.  

I tempi per l’approvazione. Un passaggio che fa accumulare altro ritardo. Il via libera della Camera, fanno sapere fonti parlamentari, non arriverà prima delle tarda mattinata del 24 dicembre, intorno alle 12.  

L’emendamento da bocciare. L’emendamento che prevede sostegni ai Comuni “va stralciato” perché “la norma determina effetti negativi sui saldi di finanza pubblica di 450 mln nel 2023. Pertanto, parere contrario”.  

Radio Radicale. Il contratto tra il Ministero delle imprese e del made in Italy e la società Centro di Produzione Spa, Radio Radicale, viene prorogato fino al 31 dicembre 2023 e non fino al 31 dicembre 2025. Secondo quanto scrive la Ragioneria Generale dello Stato nella nota con la quale chiede le correzioni al testo della manovra “l’emendamento risulta essere privo di copertura finanziaria per gli anni 2024 e 2025” e quindi si limita il contratto al solo 2023. Inoltre, si legge, “per lo svolgimento del servizio di trasmissione radiofonica delle sedute parlamentari è autorizzata la spesa massima di 8 milioni di euro per l’anno 2023”. 

Transazioni Pos. Ai componenti del tavolo permanente fra le categorie interessate che dovrà trovare soluzioni per mitigare l’incidenza dei costi delle transazioni elettroniche di valore fino a 30 euro a carico degli esercenti attività di impresa, arti o professioni con ricavi fino a 400.000 euro, “non spettano compensi, gettoni di presenza, rimborsi spese o altri emolumenti comunque denominati”.  

Carta Cultura – 18app. La Carta Cultura destinata a chi diventa maggiorenne e che prenderà il posto della 18app non dovrà essere finanziata nel 2023 con le risorse stanziate per il 2022. La Ragioneria Generale dello Stato chiede di cancellare la frase “nell’anno 2023 la Carta della cultura Giovani è assegnata ai nati nell’anno 2004 mediante utilizzo delle risorse già impegnate nell’anno 2022”. 

(Adnkronos)