Un nuovo rinvio nella consegna degli emendamenti del governo alla manovra 2023 in commissione Bilancio ha dato il via alla bagarre, con la presidenza che ha sospeso la seduta e Pd, Azione-Iv e Avs che hanno lasciato l’aula per protesta. Nella sala del Mappamondo per le opposizioni è rimasto solamente il Movimento 5 Stelle, che comunque ha partecipato alla protesta che ha portato alla sospensione della seduta.
“Abbiamo abbandonato i lavori perché non esiste che si tratti così il Parlamento, è inaudito. La legge di bilancio se la fanno da soli” ha detto Debora Serracchiani, capogruppo del Pd alla Camera.
“Sono sette volte che cambiano l’orario, avevano promesso che avrebbero dato il terzo pacchetto di emendamenti – ha continuato – e che il ministro” dell’Economia Giancarlo Giorgetti “sarebbe arrivato dopo almeno due ore, per dare a noi la possibilità di vedere gli emendamenti e poi discuterli con lui. Il pacchetto non è arrivato, non c’è, non esiste, verrebbe solo il ministro a fare il solito comizio sulla legge di bilancio. Non abbiamo bisogno del comizio”, ha aggiunto Serracchiani. “I relatori per la prima volta non hanno neanche un pacchetto degli emendamenti dei relatori perché loro stessi non sanno su cosa sta lavorando il governo. E’ assurdo”, ha concluso.
“I sottosegretari non sanno nulla della manovra, non si è mai visto che siano qui e non conoscono nemmeno gli articoli. La bollinatura è una scusa per coprire le lacune politiche di questo governo” ha detto Marco Grimaldi, capogruppo di Avs in commissione Bilancio, lasciando i lavori.
“Si è superato ogni limite umano, c’è un limite anche alla presa in giro” ha scandito Luigi Marattin, capogruppo di Azione-Iv in commissione.