Manovra, Bernini: “Più risorse per diritto allo studio, università e ricerca”

(Adnkronos) – Nella Legge di Bilancio che ha appena avuto il via libera definitivo dal Senato, “abbiamo posto le basi per interventi di ampio respiro che guideranno il nostro lavoro nei prossimi anni” sul diritto allo studio, l’università e la ricerca. A rilevarlo è il ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, nel ringraziare per gli esiti della manovra “il premier Meloni, il Governo e tutto il Parlamento per la sensibilità dimostrata verso i temi dell’università, dell’alta formazione e della ricerca”. “Il diritto allo studio – osserva Bernini- può contare, oggi, su risorse importanti, coprendo in alcuni casi il vuoto finanziario che si sarebbe verificato al termine degli stanziamenti previsti dal Pnrr. Un piano che è un treno che passa una sola volta: sta a noi coglierne le opportunità e garantire continuità ai progetti andando oltre il 2026”. 

Entrando nel merito dei principali interventi per il diritto allo studio e la ricerca, il Mur riferisce che sono previste +500 milioni per borse di studio. Per il biennio 2024-2025, aumenterà la platea degli studenti beneficiari e si incrementerà di 700 euro in media l’importo. La misura garantirà continuità alle borse di studio previste dal Pnrr, la cui copertura è garantita solo per gli anni 2022-2023. Previsti nella legge di bilancio anche +300 milioni per l’housing universitario, nuove risorse per garantire la continuità degli interventi a sostegno della domanda sempre più crescente di posti letto a favore degli studenti fuori sede. Inoltre ci sono + 5 milioni per borse studio specializzandi in medicina generale, l’ulteriore finanziamento andrà a incrementare le disponibilità sul Fondo sanitario nazionale per il 2023. 

La legge ha stabilizzato il Fondo di sostegno alle locazioni per studenti fuori sede. Diventa infatti stabile il Fondo per il sostegno alle locazioni per gli studenti fuori sede iscritti nelle università statali. Il Fondo è rifinanziato per 4 milioni per il 2023 e 6 milioni a decorrere dal 2024. Previsti inoltre + 30 milioni per il ripristino dei contributi e della quota premiale delle università non statali. Viene ripristinato, spiega il Mur, il finanziamento ordinario delle università non statali disposto solo per il 2021. L’incremento dei contributi è legato all’aumento del numero degli atenei non statali ammessi al finanziamento. Viene, inoltre, incrementata al 30% la percentuale di risorse destinata ai fini premiali.  

Stanziato anche un incremento di 15 milioni per il 2023 per il piano di rilancio del Cnr. Con la Legge di Bilancio per il 2023 è stato stanziato un contributo straordinario di 15 milioni per il piano di rilancio del Consiglio nazionale delle ricerche, informa il Mur. Inoltre sono previsti nella norma 40 milioni per le progressioni di carriera di ricercatori e tecnologi degli enti vigilati dal Mur. Sbloccate anche le risorse non ancora assegnate per le progressioni e la valorizzazione della carriera di ricercatori e tecnologi.  

A partire dal 2023 gli importi delle borse di studio percepite da studenti universitari con disabilità non saranno computate ai fini del calcolo dei limiti di reddito per il riconoscimento di altri sostegni economici. Per sostenere gli studenti delle Afam con disabilità è poi stanziato 1 milione di euro per il 2023. Inoltre, 150mila euro all’anno sono destinati a borse di studio per orfani e figli vittime del terrorismo e della criminalità organizzata. 

Sempre dal 2023 saranno armonizzati i trattamenti economici accessori del personale dell’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca. In seguito alla cessione alla comunità slovena della sede del “Narodni Dom”, si contribuisce infine ad attuare interventi di riqualificazione e manutenzione straordinaria degli immobili dell’Università degli studi di Trieste. 

(Adnkronos)