Maternità surrogata, Francesca Pascale: “E’ atto generosità”

(Adnkronos) – “La destra, soprattutto questa, fomenta questi temi per spaventare le persone, soprattutto quelle meno informate. La maternità surrogata è un atto di generosità”. Lo ha detto l’attivista lgbtq+ Francesca Pascale, ex compagna di Silvio Berlusconi, a Otto e mezzo su La7. 

“Esiste la fecondazione in vitro, che non è a pagamento. Smettiamo di pensare la maternità surrogata come atto contro l’umanità, un abominio, ha lo stesso diritto e rispetto dell’aborto. Chi non è d’accordo, come con l’aborto, semplicemente non ne fa uso. Una donna che ha la possibilità di rendere felice una coppia che non ha la possibilità di avere un figlio fa un gesto di generosità. Sento sempre dire che è contro natura, ma lo era tanti anni fa anche il trapianto. Il tema dei diritti appartiene a tutti indipendentemente dal voto alle urne. Bisogna non rendere i diritti civili un fatto di squadre politiche”. 

“A prescindere da tutto, Berlusconi è stato un leader, c’è una differenza tra lui e Meloni. Berlusconi ha avuto empatia, carisma, determinazione, ha portato valori assai rari nella politica tutta. Non per questo faccio il tifo affinché Meloni fallisca, significherebbe augurarlo a tutta l’Italia. Mi domando a fianco di chi sarà in Europa. La destra liberale dei conservatori inglesi o la destra di Orban?”, ha aggiunto. 

“Ho sempre riconosciuto” a Berlusconi “una forte attrazione verso la libertà. E’ un liberale che non ha mai avuto riferimenti al fascismo o posizioni omofobe. Mi ha sorpreso l’alleanza con partiti con nostalgia del fascismo come quello di Meloni e chi ha fatto esternazioni razziste come Salvini. Ho sempre avuto contrasti con Berlusconi per i suoi alleati, con accese discussioni, ma da qui a considerare le sue posizioni vicine a ideali sovranisti e omofobi faccio fatica a immaginarlo”.  

“La comunità lgbtq+ questa settimana -ha sottolineato- ha subito attacchi indegni da uomini di Meloni. Hanno paragonato lo stupro di un bambino alla creazione di un bambino. Questo serve a un dialogo costruttivo o soltanto alla loro campagna elettorale?”, si è chiesta per poi aggiungere: ” Il fatto che la comunità lgbtq+ sia piccola non vuol dire che il problema non sia più grande, non è solo degli omosessuali ma culturale. Vorrei che i nostri figli crescessero con l’educazione al rispetto di tutti, a prescindere alla sessualità”. 

Le “battaglie per i diritti civili -ha rimarcato Pascale- non sono carnevalate; io le carnevalate le condivido a metà, ma non vuol dire che rispecchiano tutti. L’obiettivo è che tutta la società percepisca l’omosessualitùà come l’eterosessualità. Ci sentiamo discriminati perché scegliamo di amare una persona dello stesso sesso: aberrante per uno Stato democratico come quello italiano.” 

 

(Adnkronos)