(Adnkronos) – Il taglio dei parlamentari, che dopo le elezioni politiche del prossimo anno porterà il numero dei senatori da 315 a 200 e quello dei deputati da 630 a 400, “non comporta assolutamente le dimissioni del presidente della Repubblica” Sergio Mattarella “eletto con l’attuale composizione parlamentare”. Così all’AdnKronos il costituzionalista Giovanni Guzzetta, professore di Diritto pubblico all’Università Tor Vergata.
“Non c’è nessun obbligo costituzionale di dimissioni – osserva – perché si applica il principio cosiddetto ‘tempus regit actum’, quindi Mattarella è stato eletto legittimamente in queste condizioni e cambiando le condizioni non ci sono obblighi di dimissioni, che in realtà sarebbe una decadenza. Giuridicamente questo problema non esiste”.
Poi, sottolinea Guzzetta, “l’opportunità è un altro discorso, ma le opportunità politiche, ovviamente, non le fa il giurista ma il titolare, che peraltro deve fare tante considerazioni di opportunità, perché le dimissioni hanno un impatto sul sistema. Non dimentichiamo mai che chi svolge funzioni pubbliche ha assunto un dovere, quindi le dimissioni non sono un fatto totalmente libero, sono legate al bilanciamento con l’adempimento del dovere che ha assunto”.
Quanto all’ipotesi che qualcuno possa, al momento opportuno, porre il quesito alla Corte Costituzionale, Guzzetta chiosa: “Beh, l’Italia non finisce mai di sorprenderci, quindi tutto può essere, ma da avvocato non glielo consiglierei”.