Migranti, Meloni: “Passi avanti oggettivi”

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Sui migranti “stiamo facendo molti passi in avanti, non solo con Scholz. Credo che chi è intellettualmente onesto possa riconoscere dalle dichiarazioni” del cancelliere tedesco “come in Ue ci sia oggettivamente un cambio di priorità. Ha detto che ci dobbiamo occupare della dimensione esterna, mentre fino a ieri in Europa il dibattito era come gestiamo i movimenti secondari”. Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervenendo al Forum in Masseria di Bruno Vespa. 

“Nei primi Consigli Ue ho posto un tema semplice: finché ci occupiamo di movimenti secondari scarichiamo il problema ma non lo risolviamo, il modo per risolvere il problema è difendere i confini esterni. Ormai è una visione condivisa dagli altri Paesi europei, anche quelli che sono sempre stati più scettici. La questione non si può risolvere se non si capisce che la frontiera europea è una e che non si può prescindere dal coinvolgimento dei Paesi di partenza e di transito”, ha rimarcato.  

La terza tranche del Pnrr riusciremo ad averla a breve? “Sì, nel senso che noi stiamo facendo un lavoro molto lungo e preciso con la Commissione Ue. Sono stati già verificati gli obiettivi, quelli qualitativi, i cosiddetti milestone, ora siamo ai target, ma stiamo lavorando e sono assolutamente ottimista. Ci stiamo occupando, entro il 31 agosto, di lavorare con la Commissione per rivedere alcuni obiettivi e inserire alcuni capitoli del Repower Ue, che per noi è un tema molto importante”, ha detto ancora Meloni. 

“Quello del Mes è un tema che sarebbe stupido aprire adesso, non ho cambiato idea sul Mes, è una parte di una serie di strumenti che vanno discussi nel loro complesso, non ha senso ratificare la riforma quando non sai cosa prevedono le nuove norme sul Patto di stabilità e crescita, rispetto alle quali, lo dico, non sono molto d’accordo sulla proposta della Commissione Ue”, ha detto Meloni. 

“Mi si deve dire qual è il quadro, poi parlo del Fondo salva-Stati – ha proseguito – Se anche l’Italia ratificasse la riforma del Mes, siamo sicuri che verrebbe richiesto da qualcuno? Da noi sicuramente no, almeno finché io sarò al governo non verrà mai richiesto dall’Italia. Il Mes è uno stigma, è uno strumento che rischia di tenere bloccate delle riforme”, mentre sarebbe giusto, per Meloni, “metterlo in discussione” e attuare un ‘restyling’ per “liberarne le risorse”. “Spero che si possa essere pragmatici nell’affrontare questa materia che in Italia viene affrontata in modo ideologico. Ratificare la riforma così, senza metterla in discussione, secondo me è stupido”. 

“Noi intendiamo andare avanti col taglio del cuneo. Cerchiamo di liberare risorse per metterle dove serve: in Italia c’è un problema di salari, l’obiettivo è rendere il taglio del cuneo strutturale, dipende dalle entrate dello Stato, che dipendono dalla crescita”. Ma il governo punta “a rendere strutturale” il taglio del cuneo fiscale.  

Resteremo al fianco di Zelensky fino alla fine? “Assolutamente sì. Noi siamo stati tra le nazioni più serie da questo punto di vista, io sono fiera di questo”, ha assicurato la premier . 

Rischio autoritarismo con il governo Meloni? “So che questa preoccupazione della segretaria del Pd è reale e non strumentale, quindi la voglio tranquillizzare: il centrodestra è da sempre la coalizione che difende la libertà. Questo stiamo dimostrando e questo gli italiani capiscono. Se il nuovo corso del Pd è andare dritti sulla strada della strategia che li ha portati dritti alla sconfitta elettorale, io non sono nessuno per dir loro di cambiare strategia…”. Così il premier Giorgia Meloni, ospite del ‘Forum in masseria’. 

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