(Adnkronos) – “Sono passate due settimane dall’entrata in vigore degli ecoincentivi e il tiraggio degli incentivi è molto buono. C’è stata qualche polemica di troppo con l’utilizzo immediato in poche ore dei fondi destinati alla fascia con più basse emissioni, che è la fascia elettrica e che in realtà comprende anche qualche Plug-In, ma bisognava aspettarselo, in quanto per molti mesi i concessionari hanno dovuto attendere e quindi hanno creato una lista di attesa abbastanza corposa. Anche le altre fasce stanno registrando dei buoni progressi. Crediamo che entro settembre il lavoro sarà completato e i fondi saranno ben impiegati per il cambio e il rinnovamento del parco di cui c’è grande bisogno in Italia”. Con queste dichiarazioni, il presidente di Anfia – Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica, Roberto Vavassori, è intervenuto in occasione dell’evento ‘Pay per Use, muoversi in un mondo che cambia’, in cui è stata presentata l’indagine annuale sulla mobilità degli italiani condotta da Aniasa (l’Associazione che all’interno di Confindustria rappresenta il settore dei servizi di mobilità) e Bain & Company.
Il presidente di Anfia, poi, ha scattato una fotografia dei punti essenziali del manifesto sulle priorità dell’industria italiana: “La prima priorità è creare una pausa rispetto alla bulimia regolatoria europea, abbiamo almeno otto provvedimenti diversi che hanno per oggetto sempre le nostre aziende e i nostri prodotti. È necessario un coordinamento, è necessario un ridisegno della transizione perché si parla di questo e non di rinegoziare gli obiettivi di decarbonizzazione – spiega – Ovviamente, dobbiamo introdurre in maniera più estesa la neutralità tecnologica, non demonizziamo alcuna tecnologia, ma i vettori energetici devono essere impiegabili a 360°. La circolarità per l’Italia è un asset da giocare e può diventare una carta tecnologica molto importante anche da esportare in altri Paesi”.
Vavassori ha concluso parlando della proposta congiunta di un tavolo automotive esposta all’Automotive Dealer Day e spiegando come questa possa essere la strada per accelerare la transizione ecologica del parco auto: “Aumentando la possibilità delle flotte e dei noleggiatori di utilizzare una fiscalità più e meglio allineata rispetto ai competitor europei, possiamo accelerare il rinnovo del parco. Questo in quanto le auto aziendali e le auto delle flotte hanno un ciclo di vita abbastanza rapido per poi passare all’usato. Di conseguenza, veicoli ancora molto nuovi aiutano a rinnovare il parco, quindi è un sistema indiretto. Chiediamo al governo di venirci incontro creando un percorso, anche in tempi dilazionati, ma chiediamo chiarezza di tempi e obiettivi, è necessario che venga dato un segnale”.