(Adnkronos) – Vladimir Putin sta “torturando” il corpo di Alexei Navalny, tenendolo “in ostaggio”. Così in un messaggio video Yulia Navalnaya, vedova del dissidente russo, torna ad attaccare il leader di Mosca. “Sono passati 9 giorni da quando mio marito è morto. Nove giorni da quando Putin lo ha ucciso – denuncia Yulia – ma a quanto pare ucciderlo non è bastato. Ora ha preso in ostaggio la sua salma, umiliando sua madre per costringerla ad accettare una sepoltura segreta”. “Sapevamo già che la fede di Putin era falsa. Ma ora lo vediamo più chiaramente che mai. Nessun vero cristiano potrebbe mai fare quello che Putin sta facendo ora con il corpo di Alexei”, aggiunge.
La vedova denuncia quindi le autorità russe – come già la madre ieri – di aver messo in atto numerosi ricatti per cercare di organizzare un “funerale segreto”. “La sua morte non è stata sufficiente per Putin”, accusa Yulia Navalaya, secondo cui le autorità stanno “prendendo in giro” e “ricattando” la madre, minacciando di seppellire il suo corpo nella prigione dove è morto.
“Putin è l’unico responsabile” della situazione attuale, colui che dà gli ordini, “lo stesso che ama mostrare di essere un cristiano devoto”, ha detto ancora la vedova nel video, che mostra il presidente a diversi eventi pubblici legati alla Chiesa ortodossa. “Lo avete torturato in vita e ora continuate a torturarlo nella morte”, ha accusato infine Yulia Navalnaya, che chiede che il corpo del marito sia rilasciato “senza condizioni”.
La donna ha parlato poi del secondi anniversario della guerra in Ucraina, che cade oggi e che il presidente russo ha giustificato con la difesa dei valori tradizionali: “Dite di combattere contro il male occidentale che interferisce con i nostri valori tradizionali, ma uccidete soltanto. Bombardate i civili di notte, con missili tenuti nelle chiese”.
Ieri alla madre di Navalny, che da più di una settimana sta cercando di recuperare i resti del figlio morto nella prigione artica dove era imprigionato, è stato imposto l’ultimatum di accettare un funerale segreto, altrimenti verrà la sepoltura sarebbe avvenuta nella colonia penale. Lyudmila Navalnaya ha però rifiutato, chiedendo il rispetto della legge che impone la consegna della salma entro due giorni dall’accertamento delle cause della morte.