Nomine, Alberto Clò: “Eni, Enel e Terna, discontinuità può portare inefficienze”

(Adnkronos) – “La continuità nel settore dell’energia è un prerequisito mentre la discontinuità può portare ad inefficienze e determinare dei contraccolpi”. Ad affermarlo all’Adnkronos è il direttore della Rivista Energia, Alberto Clò, commentando le grandi manovre in vista delle nomine delle partecipate pubbliche energetiche come Eni, Enel e Terna. Per quanto riguarda l’Eni, in particolare, sottolinea l’ex ministro dell’Industria, “ci sono tanti dossier aperti, dall’Algeria al Mozambico. Anche se arriva Rambo non è detto che sia capace immediatamente di risolvere le cose. Ci sono effetti di lungo periodo che non si esauriscono nel breve”, osserva Clò. 

“Le competenze sono importanti ma c’è anche il rischio che si aprano delle parentesi che non si sa come possano essere chiuse e che potrebbero avere elementi di criticità”, sottolinea Clò. 

Con la crisi energetica in seguito all’invasione russa dell’Ucraina “si è capito ancora di più il valore strategico, non solo per l’azionista Stato ma per la comunità intera, di Eni, Enel e Terna. Sono asset strategici. Eni e Snam hanno avuto un contributo importante per fare in modo che gli stoccaggi fossero riempiti. Grazie al loro contributo in Europa il livello degli stoccaggi, anche grazie al clima mite, sarà di molto superiore ai livelli normali e questo ci permette di guardare al prossimo futuro con relativa sicurezza”. Insomma, sottolinea Clò, “queste imprese pubbliche sono asset strategici e determinanti per il Paese. Un tempo questo principio si era dimenticato”. Terna, osserva, “sta portando avanti un impegno enorme con il suo piano industriale. La penetrazione delle rinnovabili richiedere un enorme potenziamento delle reti di trasmissione che sta facendo il gruppo”. 

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