(Adnkronos) – Una tribunale pakistano ha condannato l’ex premier e leader dell’opposizione Imran Khan a tre anni di prigione per corruzione. Lo conferma un portavoce del suo partito. Khan è stato accusato di aver mentito riguardo alla vendita illegale dei doni di Stato ricevuti mentre era in carica. “Il giudice Humayun Dilawar ha annunciato che il coinvolgimento in corruzione è stato provato”, ha riferito la tv pakistana, secondo quanto riporta al Jazeera. Il giudice ha chiesto l’arresto immediato e l’ex premier è stato arrestato nella sua casa a Lahore. “Il presidente del Pti è stato arrestato nella sua residenza a Lahore”, ha confermato il partito di Khan con una dichiarazione.
La sentenza prevede anche l’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni per Khan che, eletto nel 2018, è stato destituito lo scorso anno da un voto di sfiducia. Khan era stato arrestato già lo scorso maggio, dopo che non si era presentato in aula come richiesto, ma poi era stato rilasciato con il suo arresto dichiarato illegale. Il suo arresto aveva provocato tensioni, con i suoi sostenitori che avevano attaccato sedi governative.
L’ex campione di cricket diventato il leader del partito Pti ha già annunciato ricorso contro la condanna che gli impedisce di partecipare alle elezioni del prossimo novembre e ha lanciato un appello a restare “pacifici, risoluti e forti” ai suoi sostenitori. “Il mio arresto era previsto”, ha detto Khan, precisando di aver registrato il videomessaggio prima di essere portato in carcere. “E’ un ulteriore passo verso la realizzazione del Piano di Londra”, ha aggiunto, sottolineando che “ci inchiniamo solo davanti ad Allah”.