Pallone spia, tensione Usa-Cina forse per un errore: cosa sappiamo

(Adnkronos) – Quando il primo controverso pallone spia cinese ha attraversato lo spazio aereo americano alla fine del mese scorso, le agenzie militari e di intelligence statunitensi lo stavano seguendo da quasi una settimana, e lo avevano osservato decollare dalla sua base vicino alla costa meridionale della Cina, “un avvistamento del pallone precedente a quanto finora ritenuto”.  

A rivelarlo è il Washington Post, secondo il quale i monitor statunitensi hanno osservato il pallone immettersi in una traiettoria di volo che sembrava destinata a portarlo sul territorio statunitense di Guam. Poi però, “da qualche parte lungo quella rotta orientale, il velivolo ha inaspettatamente svoltato verso nord”. A spiegarlo sono diversi funzionari statunitensi citati dal quotidiano, secondo cui gli analisti stanno ora esaminando la possibilità che la Cina non intendesse penetrare nel cuore degli Stati Uniti con il suo dispositivo di sorveglianza aerea.  

Il pallone ha sorvolato le isole Aleutine dell’Alaska, a migliaia di miglia di distanza da Guam, quindi è finito alla deriva sul Canada, dove ha incontrato forti venti che sembrano averlo spinto a sud, sugli Stati Uniti continentali, hanno ricostruito i funzionari, anonimi, citando dati sensibili e fornendo una versione dei fatti dalla quale emergerebbe che la crisi internazionale che ha acuito le tensioni tra Washington e Pechino, scatenata dall’avvistamento del dispositivo e dal suo conseguente abbattimento, potrebbe essere stata almeno in parte il risultato di un errore”.  

L’Esercito di liberazione popolare – spiega ancora il Washington Post citando i funzionari – aveva già inviato palloni spia su Guam, così come sulle Hawaii, per monitorare le installazioni militari statunitensi. Ma il sorvolo per giorni di una zona degli Stati Uniti continentali rappresentava un’assoluta novità, tanto da suscitare confusione anche all’interno del governo cinese, dove i diplomatici si sono affrettati ad imbastire una storia di raccolta di dati meteorologici.  

La reazione statunitense ha preso poi Pechino in contropiede. Quindi dalla Cina si è iniziato ad esprimere rincrescimento, mantenendo la versione del pallone aerostatico ‘ribelle’ la cui unica funzione era però quella di raccogliere dati meteorologici. Poi si è passati a criticare Washington per quella che è stata considerata e definita una reazione eccessiva, infine si è accusato gli Stati Uniti di aver inviato 10 palloni spia sulla Cina, affermazione fortemente negata dalla Casa Bianca. 

L’intelligence e le agenzie militari statunitensi hanno seguito il pallone mentre veniva lanciato dall’isola di Hainan. Gli analisti di intelligence non sono sicuri se l’apparente deviazione sia stata intenzionale o accidentale, ma ritengono che la missione fosse destinata alla raccolta di informazioni, molto probabilmente sulle installazioni militari statunitensi nel Pacifico. 

In ogni caso, l’incursione nello spazio aereo statunitense – prosegue il quotidiano – ha rappresentato un grave passo falso da parte dell’Esercito di liberazione popolare, perché ha causato una forte reazione politica e diplomatica e un esame più approfondito da parte degli Stati Uniti e dei suoi alleati delle capacità di spionaggio aereo di Pechino. 

Il passaggio del pallone-spia nello spazio aereo degli Stati Uniti ha costituito una violazione della sovranità e il suo sorvolo dei siti nucleari sensibili nel Montana non è stato un incidente, secondo i funzionari: anche ammettendo che il pallone sia inavvertitamente finito sul territorio degli Stati Uniti, ad ogni modo Pechino sembrerebbe aver deciso di cogliere l’opportunità per cercare di raccogliere informazioni. 

L’incidente – concludono i funzionari citati dal giornale – ha rappresentato solo l’ultima indicazione di quanto la Cina stia deliberatamente espandendo le proprie capacità di raccolta informazioni, dalla tecnologia satellitare avanzata ai palloni aerostatici. 

(Adnkronos)