Un pizzico di delusione per una medaglia d’argento alle Olimpiadi di Parigi 2024. Filippo Ganna non riesce a gioire dopo il secondo posto nella cronometro individuale. “A chi dedico questa medaglia? A me stesso, perché tutti vedono i 36 minuti di oggi, ma nessuno vede i 200 giorni di lavoro precedenti”, dice il 28enne, che all’arrivo ha ricevuto i complimento del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
“Cosa ha detto? Mi ha fatto i complimenti. Mi spiace di averlo fatto aspettare sotto la pioggia, però dovevo partire tardi e sono arrivato tardi. La pioggia quanto mi ha condizionato? L’acqua mi piace per lavarmi, bere…ma sapevo da tre giorni che pioveva, quindi continuavo a farmi la doccia”, aggiunge.
Rimpianti? “Più di così non posso fare. Il rimpianto, l’unico, è il colore della medaglia”. L’argento darà carica anche ai compagni del quartetto che difenderà il titolo nell’inseguimento a squadre: “I ragazzi erano in pista oggi a guardarmi, erano già pronti in pista, erano là ad allenarsi. Li ho sentiti tutti da ieri ad oggi, mi facevano l’in bocca al lupo. Abbiamo aperto le danze e abbiamo detto adesso dobbiamo continuare a ballare”.
In una fase cruciale della crono, Ganna ha rischiato di finire contro le transenne: “Ci ripenserò stanotte, magari se rivedo la gara riesco a capire cosa è successo. Sapevo che quel settore lì era pericoloso, però ho cercato di spingere sempre al massimo. Nel finale mi sono detto ‘caspita Filippo, è un anno che lo stai aspettando, non puoi sederti proprio adesso’. Ho continuato a spingere come ho fatto dall’inizio e ho trovato alla fine questa medaglia: non pesa come un oro, mi spiace che non sia un oro, perché alla fine abbiamo lavorato tanto, io con il mio allenatore Dario abbiamo fatto tanti momenti di fatica”.
“Più delusione per l’oro mancato o gioia per questo argento? Credo che da italiano sia un po’ come vedere la Ferrari quando arriva a seconda, a tutti rode. Alla fine mi ha battuto Remco Evenepoel, non mi ha battuto uno sconosciuto”.