Patuanelli: “Dop economy fondamentale per il made in Italy”

(Adnkronos) – ”I prodotti Dop Igp si confermano anche nel 2020 una componente fondamentale nell’affermazione del made in Italy sui mercati globali e un motore di promozione e tutela delle eccellenze italiane. L’analisi del XIX Rapporto Ismea-Qualivita dimostra ancora una volta come grazie alla distintività e alla tradizione delle nostre produzioni, la Dop economy tenga sia sul territorio nazionale che all’estero, cresca nelle regioni del Sud e nelle Isole e traini l’intero comparto agroalimentare italiano. Lo sottolinea Stefano Patuanelli, ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, in occasione della presentazione del Rapporto Ismea-Qualivita 2021. 

”A livello comunitario ci aspetta un anno impegnativo, sia per la revisione del quadro normativo dell’etichettatura che per quello del regolamento Dop e Igp -prosegue Patuanelli-. Proprio per questo è necessario salvaguardare e tutelare l’intero sistema produttivo dai rischi che possono generare l’omologazione alimentare, i sistemi di etichettatura fuorvianti come il Nutriscore, le fake news, i tentativi di imitazione sia sui mercati comunitari che su quelli terzi”.  

”Non mi spaventa il Prosek – ha affermato il ministro – che non ha una incidenza economica rilevantissima, perchè parliamo di piccole produzioni rispetto a grandi produzioni italiane. Ma possono rappresentare quella chiave per aprire un cassetto che poi non si chiude più di minor tutela delle indicazioni. Non mi spaventano qualche decina di migliaia di bottiglie di Prosek, che è un vino liquoroso prodotto in Croazia, rispetto a ciò che rappresenta il prosecco nel mondo. Mi preoccupa se passa il messaggio che non c’è più protezione reale dell’indicazione Dop Igp. Quindi dovremo convincere sulla nostra posizione Paesi che hanno un sistema produttivo simile al nostro, come Francia e Spagna”.  

”E’ evidente che a livello europeo c’è una propulsione forte verso una omologazione della produzione agricola – ha continuato Patuanelli – , verso l’agricoltura commodities, cosa che è inaccettabile per modelli produttivi come il nostro che si basa invece sugli 841 prodotti di eccellenza che sono totalmente diversi tra loro. A distanza di pochi chilometri, tra u comune e l’altro, abbiamo prodotti incredibilmente diversi perchè le caratteristiche geomorfologiche del nostro Paese sono diverse, anche a distanze molto piccole. E anche le tradizioni culturali sono molto diverse, siamo il Paese dei Comuni con caratteristiche agricole e gastronomiche”.
 

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