Piacenza, truffa del reality: si licenzia e versa liquidazione per partecipare

(Adnkronos) – Due indagati per il raggiro del talk show, che ha portato la vittima, agganciata con la promessa di partecipare a un noto programma tv, addirittura a licenziarsi e a utilizzare la liquidazione per pagare i due truffatori. A quanto ricostruito in un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Piacenza e condotta dalla Squadra Mobile della Questura, la vittima, un ragazzo piacentino, era stato contattata all’inizio del 2021 sui social network da un sedicente pr, con il quale aveva iniziato una fitta corrispondenza online sulla comune passione per il mondo dello spettacolo.  

Dopo essere entrato in confidenza con la vittima, il primo truffatore lo ha messo in contatto con il complice, asseritamente promoter di un noto reality show televisivo, con “agganci” anche nel mondo della moda. Nel corso di un anno i due malintenzionati attraverso continui contatti con i social network riuscivano a carpire l’assoluta fiducia del ragazzo, che veniva convinto, anche attraverso la firma di un realistico contratto con l’emittente televisiva, a versare circa 11.000 euro per garantirsi la partecipazione al reality show ed eventualmente anche la vittoria finale.  

Il ragazzo, in vista della ormai prossima partecipazione alla trasmissione, decideva addirittura di licenziarsi dal posto di lavoro, versando anche il Tfr ricevuto ai truffatori. Dopo continui rinvii della partecipazione alla trasmissione, seguiti sempre da ulteriori richieste di denaro, la vittima si è resa conto della truffa ce ha deciso di sporgere denuncia.  

A seguito degli accertamenti svolti dalla Squadra Mobile di Piacenza anche tramite analisi della documentazione bancaria dei truffatori, è stato possibile identificarli e dare esecuzione ai decreti di perquisizione personale e domiciliare a carico degli indagati. Dalle perquisizioni, eseguite dalla Miobile di Foggia, e dalla successiva analisi dei supporti informatici sequestrati sono emersi ulteriori e numerosi riscontri circa l’articolata truffa compiuta, nonché la preparazione di ulteriori tentativi di ingannare anche altre persone. All’esito delle indagini, durate diversi mesi per la necessità di ricostruire l’articolato stratagemma, a carico dei due indagati è stato emesso il provvedimento di chiusura delle indagini preliminari per il reato di truffa in concorso. 

(Adnkronos)