Pil Italia, Nadef: nel 2023 cresce solo dello 0,6%

(Adnkronos) –
Stime al ribasso del Pil in Italia per il 2023, con una crescita attesa dello 0,6%, in forte calo rispetto al 2,4% messo nero su bianco nell’aprile scorso. E’ questo il ‘numero’ messo nero su bianco sulla Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza, confermano fonti di governo al termine del Consiglio dei ministri che ha dato disco verde alla Nadef.  

Per l’anno in corso, si prevede che il livello tendenziale del prodotto interno lordo aumenti del 3,3%, dal 3,1% contenuto nello scenario programmatico del Def in aprile, grazie alla crescita superiore al previsto registrata nel primo semestre e pur scontando una lieve flessione del pil nella seconda metà dell’anno. 

Restano da spendere circa 170 miliardi del Pnrr, una cifra “imponenti” che, se pienamente “utilizzate daranno contributo significativo alla crescita a partire dal 2023”. Il documento spiega che circa 21 miliardi saranno spesi entro fine anno, del piano complessivo di 191 miliardi. 

L’indebitamento netto tendenziale nel 2022 ”scende di oltre due punti percentuali rispetto allo scorso anno, dal 7,2% al 5,1%, a fronte di un obiettivo programmatico del 5,6%, grazie a un netto miglioramento del saldo primario”, si legge nella bozza. Per il prossimo anno si stima un deficit a legislazione vigente al 3,4%, ”al di sotto dell’obiettivo programmatico del Def (3,9%)”. 

Il rapporto debito/pil è previsto in netto calo quest’anno, al 145,4% dal 150,3% del 2021, con un ulteriore sentiero di discesa negli anni a seguire fino ad arrivare al 139,3% nel 2025. Continua il calo anche nel 2023 con il tendenziale al 143,2%. 

Le tendenze di finanza pubblica presentate nella Nadef ”sono complessivamente rassicuranti, sebbene il servizio del debito si faccia più pesante”, scrive il ministro dell’Economia, Daniele Franco, nella bozza approvata dal Consiglio dei ministri. ”Va ricordato che nel 2024 rientrerà in vigore il Patto si stabilità e crescita nella sua versione ce scaturirà da una consultazione che la commissione europea aprirà prossimamente sulla base di una proposta di riforma delle regole fiscali”, aggiunge il ministro.
 

(Adnkronos)