(Adnkronos) – “Il Pnrr, frutto dell’iniziativa del governo e del Parlamento e condiviso con la Commissione europea, indica obiettivi, in termini di riforme e investimenti, ai quali è legato il futuro dell’Italia ben oltre il termine di attuazione del piano, fissato come sappiamo al 2026”. Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo intervento all’evento ‘L’Italia delle Regioni’, in corso alla Villa Reale di Monza.
“I massicci finanziamenti erogati dalla Commissione europea” con il Pnrr “sono destinati ad accelerare l’infrastrutturazione del Paese colmando i divari, a partire da quello tra il Nord e il Meridione. Si registra un’ampia condivisione in ordine alla necessità di completare il programma di riforme e, per quanto riguarda gli investimenti, di considerare un’assoluta priorità gli obiettivi individuati dal piano per far crescere l’economia all’insegna della sostenibilità e dell’uguaglianza”. Di fronte a “sfide di questa portata è richiesto l’impegno convergente delle istituzioni e di tutte le forze politiche e sociali. Un impegno che abbiamo assunto in sede europea e che va, ovviamente, onorato”.
Il capo dello Stato ricorda che “opportunamente il presidente Fedriga ha definito il Pnrr ‘un momento straordinario di potenziale sviluppo del nostro Paese’. Va apprezzata la disponibilità della Conferenza a contribuire all’attuazione del piano favorendo l’integrazione di tutte le politiche pubbliche e uno sviluppo omogeneo dei territori. La leale collaborazione e la disponibilità al dialogo, al confronto e alla collaborazione che le regioni manifestano meritano di essere fatte proprie da tutti nell’interesse dell’Italia”.
“La giornata di oggi ha al centro l’intesa per il riconoscimento della Conferenza delle Regioni quale organo comune delle regioni e delle Province autonome. Desidero sottolineare come, per la prima volta, venga stipulata un’intesa con il consenso unanime delle regioni ai sensi dell’ottavo comma dell’articolo 117, della Costituzione. Una disposizione, quest’ultima, che riconosce alle Regioni la facoltà di stipulare intese, da ratificare con legge regionale, ‘per il migliore esercizio delle proprie funzioni, anche con l’individuazione di organi comuni’. Si è compiuto un importante passo in avanti sulla strada della collaborazione, con l’esito di conferire maggior peso al sistema regionale, agevolando l’espressione di posizioni condivise”.
“Durante la pandemia, nella sua fase più drammatica, è stata la solidarietà tra le istituzioni a consentire di affrontare una tempesta che ha colpito in maniera violenta e drammatica, i primi in Europa, il nostro Paese”. Il Covid, per Mattarella, ha rappresentato “un’emergenza di carattere evidentemente nazionale e che richiedeva innanzitutto l’intervento dello Stato, in modo da poter adottare misure e porre in essere interventi uniformi sull’intero territorio nazionale, uniformi come lo era il contagio”. E allora, “è stato importante e, più che opportuno, necessario che i poteri d’urgenza riconosciuti al governo siano stati, come prevede la legge, esercitati d’intesa con le Regioni”.
Considerando “l’esigenza di assicurare la rapidità e la flessibilità degli interventi”, durante la fase della pandemia “sono stati riconosciuti alle Regioni poteri significativi, da esercitare nel quadro definito dal legislatore e consolidato attraverso le intese”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo intervento all’evento ‘L’Italia delle Regioni’, in corso alla Villa Reale di Monza.
Alle Regioni, sottolinea Mattarella, “è stato chiesto di valutare e adottare misure tempestive in relazione a specifiche situazioni sopravvenute di aggravamento del rischio sanitario verificatesi nel loro territorio. Questo peculiare ruolo riconosciuto alle Regioni, giustificato dal fatto che si era in presenza di un’emergenza di carattere prettamente sanitario, ha comportato un’assunzione di responsabilità politica in merito a scelte spesso non facili e compiute in un momento particolarmente drammatico per la vita dei nostri concittadini”.
La circostanza che, insieme al governo e al Parlamento, le Regioni abbiano svolto “un ruolo altamente significativo” e vi siano state “forme di coinvolgimento” dei Comuni “ha alimentato la fiducia e l’adesione dei cittadini alle decisioni assunte, assai spesso di rilevante impatto sulla vita individuale e collettiva”. E in questa fase di estrema delicatezza, “la Conferenza delle Regioni ha svolto un ruolo di grande rilievo, costituendo per il governo un interlocutore fondamentale, in grado di mediare tra le diverse sensibilità regionali e di assicurare quell’unità di intenti e di posizioni indispensabile in un momento così critico per i cittadini”. La Conferenza, cioè, si è dimostrata “la sede idonea ad assumere decisioni e a individuare soluzioni con rapidità, rafforzando il consenso in merito a scelte, ripeto, non facili ma necessarie”.