(Adnkronos) – Si è chiusa con le visite tecniche alle infrastrutture portuali di Venezia-Marghera la conferenza mondiale delle città porto che ha registrato un record di partecipazione internazionale: 45 relatori 320 delegati registrati, 41 Paesi per 30 ore di lavori. L’obiettivo – raggiunto – quello di confrontarsi su un nuovo modello di relazione tra istituzioni portuali, cittadine e stakeholder per superare insieme le sfide sempre piu’ urgenti che ogni citta’ si trova ad affrontare in uno scenario di emergenza climatica e – in alcuni contesti – anche di crisi economica e sociale.
Tra le best practice presentate quelle di New York, Sidney, Giamaica, Dakar, Maputo, Anversa, Marsiglia, Barcellona e Baleari. Il messaggio che emerge forte e chiaro a livello mondiale e che sarà portato alla prossima COP 28 è che, per vincere le sfide di sostenibilità, le realtà portuali possono fare da traino e acceleratore per la transizione verde e più in generale per mettere in campo soluzioni innovative per città più sostenibili, avendo a che fare ogni giorno con un contesto internazionale, di scambio, di innovazione tecnica molto più ampio.
Come ha sottolineato il Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale di Venezia e Chioggia Fulvio Lino Di Blasio, co-organizzatore dell’evento, “oggi è il momento giusto – forse l’ultimo? – per ridefinire l’identità delle città/porto, che si trovano sulla “linea del fronte” per affrontare sfide molto ardue: difesa delle coste dall’innalzamento del mare, tutela ecosistemi, economia circolare, energie alternative, ecc. Se vediamo queste sfide come fonte di “conflitti”, dove diversi attori portano istanze difficili o impossibili da conciliare non riusciremo a vincerle. Ma le città-porto sono anche ‘ponti’ tra terra e mare, sono delle eccellenti “cerniere” che uniscono, sono dei “laboratori” dove sperimentare la convivenza, lo sviluppo secondo una comunanza di intenti che deve mettere insieme in modo “olistico” tutte le dimensioni della sostenibilità: questa è la prospettiva che abbiamo adottato nella gestione del sistema portuale del Veneto, l’unica che riteniamo capace di generare valori durevoli per il nostro territorio”.
Per rendere più evidente a livello mondiale il ruolo che le città porto possono giocare per disegnare nuovi modelli, Aivp – Association Internationale Villes et Ports – ha lanciato il Premio Antoine Rufenacht, in onore del fondatore dell’Associazione, già Sindaco della città marinara di Le Havre; il premio darà risalto ai progetti di gestione delle città-porto esemplari rispetto a parametri legati all’Agenda 2030 perseguiti attraverso una strategia globale di sviluppo della città e dell’ecosistema al contempo.
“L’istituzione del Premio AIVP “Antoine Rufenacht” si inserisce in quest’ottica: stimolare scambi di best practice al servizio di un futuro più sicuro e sostenibile, affinché le nostre città portuali restino fonti di vita di lavoro e di orgoglio” ha commentato il Presidente Aivp e attuale Sindaco di Le Havre Édouard Philippe.
La prima edizione dell’Award vedrà la luce nel 2024 con la cerimonia di premiazione che si terrà a Lisbona, la città porto che ospiterà la conferenza mondiale Aivp dell’anno prossimo.