(Adnkronos) – “Il raduno di Predappio è stato gestito da diversi governi nel corso della storia ma non è mai stato elemento di attenzione come in questo momento. Non c’entra niente con un rave party: lì ci sono persone che possono essere criticate, io non ci sono mai stato in vita mia, non sono un nostalgico, quelle immagini sono patetiche, sono persone che non hanno prospettive, a me piace l’idea di trasformare la realtà che mi sta intorno invece che contemplare gli antichi egizi”. A parlare, ospite di Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1, è il deputato di FdI e vicepresidente della Camera Fabio Rampelli, intervistato da Giorgio Lauro e Geppi Cucciari. In quella manifestazione a suo avviso si può ravvisare il reato di apologia di fascismo? “Il reato di apologia di fascismo esiste, evidentemente se le forze dell’ordine e la magistratura non sono intervenuti è perché non si ravvisa il reato”. Come definisce quegli atteggiamenti? “Atteggiamenti folcloristici – ha detto Rampelli a Rai Radio1 – dal punto di vista politico assolutamente nessuna condivisione e nessuna tolleranza”.
“E’ vero che ho inventato io il nome Fratelli d’Italia”, ha poi continuato. Giorgia Meloni avrebbe voluto che il partito si chiamasse Figli d’Italia… “Il concetto ci piaceva molto ma non funzionava molto e si prestava a prese in giro”. E come le venne in mente il nome attuale? “Era una definizione identificante e somigliava molto ai partiti di centrodestra”. Come reagì Meloni alla sua proposta? “Senza entusiasmo. Poi ci ragionammo e alla fine venne fuori che Fdi era il nome più ficcante”. I vostri principali avversari, il Pd, vogliono cambiare nome. Lei quale suggerirebbe? “Forse Pdp, partito del Popolo”. A sinistra chi è il suo preferito? “Renzi, nelle sue prolusioni diverte, è divertente e simpatico”.