(Adnkronos) – “Il termine ‘razza’ non fa parte del mio vocabolario. Sono per l’inclusione e accoglienza. Lo trovo un termine aberrante, e mi lascia sorpreso che arrivi da una persona che conosco come una persona a modo e posata. il telecronista Rimedio ha fatto bene a scusarsi, ma non basta”. E’ l’opinione del sociologo e massmediologo Klaus Davi che all’Adnkronos commenta così lo ‘scivolone’ del telecronista Rai Alberto Rimedio ieri durante la telecronaca dei Mondiali in Qatar. Parlando dell’arbitro di Belgio-Canada, originario dello Zambia, e dei componenti del Var, il giornalista, ha commentato: “Stasera ci sono tante razze”.
“Dico sinceramente che io sono cresciuto figlio dell’Europa, cresciuto in vari Paesi, nato in Svizzera scuole in Germania, ed è una terminologia fuori dal mio vocabolario culturalmente -dice Davi- Per carità, un lapsus, poi si è scusato, ma è l’uso del termine fuori proprio dalla direzione in cui dobbiamo andare. La direzione è opposta da quella indicata da questo vocabolario, soprattutto in Italia, che è un paese di vecchi”.
Secondo il sociologo, il telecronista (che si è scusato immediatamente dopo per l’espressione utilizzata, ndr) “ricopre un ruolo pubblico e dovrebbe dare un segnale, facendo capire a livello non solo verbale, dando un messaggio di dialogo nella direzione dell’inclusione. Potrebbe impegnarsi con un ulteriore gesto, anche se sta a lui”. Altrimenti, è l’analisi di Klaus Davi, “potrebbe essere inteso sbagliando come un messaggio politico, cosa che sono sicuro non sia. Ma per non essere frainteso, il servizio pubblico non si può limitare alle scuse”.