Quarta dose vaccino, Burioni: “Aspettiamo più dati, concentrarsi su prime e terze”

(Adnkronos) – “Sia per quanto riguarda la quarta dose di vaccino anti-Covid, sia per quello che riguarda l’efficacia di un nuovo vaccino aggiornato dobbiamo vedere cosa ci diranno i dati. E sulla base di quelli decidere. Non ha molto senso fare previsioni. Invece di pensare alla quarta cose pensiamo alla terza, alla seconda e alla prima. Perché ci sono ancora milioni di italiani che non le hanno fatte. L’attenzione deve essere posta su questi, non su una quarta dose che ancora non sappiamo se serve, se non nei fragili che invece sappiamo devono farla”. A spiegarlo all’Adnkronos Salute è il virologo Roberto Burioni, docente all’università Vita-Salute San Raffaele di Milano, oggi a Milano a margine della presentazione del suo libro, ‘La formidabile impresa’ (edito da Rizzoli).  

“Oggi – ricorda – c’è quasi un milione di ultracinquantenni che non ha fatto ancora la prima dose” in Italia. “Io mi concentrerei su questa prima dose che è indispensabile e può salvare la vita, piuttosto che su una quarta di cui ancora non sappiamo bene la necessità”. L’esperto precisa: se poi i dati dovessero indicare che il secondo booster va fatto e venisse avviata una campagna, “io la quarta dose la farei immediatamente. Ma non possiamo pretendere di prevedere il futuro. Dal primo giorno in cui è uscito questo vaccino ho sempre detto: per sapere quanto durerà la protezione dobbiamo osservare i pazienti, per vedere se c’è bisogno di alcuni richiami dobbiamo osservare i pazienti. Proprio questa osservazione ci ha dimostrato che il vaccino contro il Covid è un vaccino a tre dosi, perché la terza dose è decisiva nel migliorare la protezione e nel difendere soprattutto dalla malattia grave”.  

“Sulla quarta dose ancora ci sono pochi dati – ribadisce Burioni – Un lavoro sul ‘New England Journal of Medicine’ è uscito proprio ieri, ma ancora sono dati molto parziali, ci vogliono dati più solidi per vedere. Dobbiamo avere pazienza e soprattutto non bisogna mettere fretta alle autorità regolatorie che devono poter decidere con serenità”. Oggi in Ue Ema ed Ecdc hanno fatto un primo punto, ma precisando proprio che su diversi aspetti non ci sono ancora abbastanza evidenze. 

Quanto ai vaccini aggiornati, “ci sono degli studi in corso. Io direi di fidarci della comunità scientifica. Abbiamo visto i risultati e abbiamo visto cosa sta succedendo nei Paesi dove non hanno vaccinato gli anziani, guardiamo a quello che è successo a Hong Kong”. 

La politica ‘zero Covid’ non ha funzionato? “No, purtroppo con un virus così contagioso non è possibile – riflette Burioni – Il virus è cambiato. E con un virus che è diventato così immensamente più contagioso purtroppo è molto facile contrarlo, anche stando molto attenti. Per cui il vaccino diventa molto importante e per fortuna la vaccinazione è in grado di diminuire la sua pericolosità”. 

(Adnkronos)