Il nome di Elisabetta Belloni, a capo del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza, come ipotesi di candidatura al Quirinale non piace ad esponenti di diversi partiti chiamati ad eleggere il nuovo presidente della Repubblica.
Arrivano al gruppo Pd scuri in volto i capigruppo di Leu, Loredana De Petris e Federico Fornaro. Che succede? “Ma Belloni? Ma dai!”, sbotta De Petris infilando la porta del gruppo. Il ritorno in auge dell’ipotesi Belloni si materializza nelle ultime ore dopo le parole -univoche- di Matteo Salvini e Giusppe Conte. Malumori trasversali alla maggioranza dichiarati esplicitamente da Forza Italia, Coraggio Italia, Italia Viva – con le dichiarazioni di Matteo Renzi – a cui si aggiungono la sinistra e aree del Pd.
“Il nome della Belloni? Per noi non va bene”, dice Licia Ronzulli, al termine di una riunione di Forza Italia alla Camera.
“Ci sono cose che in politica su possono fare altre che non si possono fare. Elisabetta Belloni è un’ottima persona ma in un grande Paese occidentale il capo dei servizi segreti non può diventare Presidente, senza soluzione di continuità”, rilevano, apprende l’Adnkronos, fonti di Coraggio Italia.
“Vorrei ricordare a tutti che per volontà della direzione del Pd, tutti nomi possibili per il Quirinale dovranno essere preliminarmente valutati e votati dall’assemblea dei grandi elettori dem. Non si possono votare candidati a scatola chiusa. #belloni #Quirinale”, scrive il senatore del Pd Andrea Marcucci in un tweet rilanciato dalla vice presidente dei senatori dem Caterina Biti.