Draghi premier fino al 2023? “Io non lo volevo neanche prima, sono uscito dal Movimento 5 Stelle per questo. Mi piacerebbe molto, quasi in ‘maniera sadica’ – tra virgolette, politicamente sadica – che fosse candidato da tutti i leader di partito al Quirinale e poi trombato nel segreto dell’urna. Mi piacerebbe questo a me come cittadino, ho il diritto anche di cercare qualche piccola soddisfazione personale perché ricordo una serie di storture che ha fatto Draghi da Presidente della Bce, da Governatore della Banca d’Italia, da Direttore Generale del Tesoro. Come non lo gradivo Presidente del Consiglio, non lo gradirei Presidente della Repubblica”. Lo ha detto Alessandro Di Battista a ‘Controcorrente’ su Rete 4 in onda stasera.
Sul fronte Green pass, invece, “penso che il no-vax sia un fenomeno essenzialmente occidentale. Mi fido moltissimo dei vaccini. Tant’è che anche Paesi iper anti-imperialisti che non hanno nulla a che vedere con Big Farma come Cuba sintetizzano vaccini” e “trovo il green pass uno strumento ipocrita perché la cosa più igienica dal punto di vista costituzionale poteva essere l’obbligo vaccinale con l’assunzione di responsabilità da parte del Governo di tutto quello che va o non va nell’ambito vaccinale”, ha detto ancora in merito alla raccolta firme lanciata oggi per promuovere un referendum per abolire il certificato verde.
“Oggi è anche una bella arma di distrazione di massa, molto utile al Governo stesso, perché finché si parlerà esclusivamente del green pass non si parlerà di MPS, di riforma della giustizia, di classe media devastata, degli operai della GKN che protestano. C’è un Paese la cui narrazione è del tutto antitetica rispetto alla realtà, però la narrazione reale non riesce a uscire perché ci si gode di questa dicotomica divisione tra buoni e cattivi, tra no-vax e sì-vax. Consiglio a tutti -sottolinea- di vaccinarsi ma ho le mie opinioni”.
Per quanto riguarda la politica, “in generale lo sapete, la penso come Gianroberto Casaleggio, il partito politico oggi è sempre meno centrale perché la politica è sempre meno centrale ma ha abdicato il suo ruolo e oggi chi detta legge sono ancora una volta l’establishment, magari senza volto e senza nome, anche coloro che hanno spinto la sostituzione di Conte con Draghi. L’obiettivo dei partiti è ritornare al bipolarismo, per me è una truffa, Centrodestra e Centrosinistra, perché il principio dell’alternanza fa sì che non ci si pestino i piedi tra di loro e continuino a portare avanti essenzialmente la logica della politica professionista: sto lì fino a quando posso starci perché mi piacciono le poltrone, una bella vita in Parlamento. Ma ho visto con i miei occhi che degli interessi dei cittadini se ne fregano sostanzialmente”, le parole di Di Battista.