(Adnkronos) – “Se Draghi” va al Colle come nuovo presidente della Repubblica, contestualmente al governo “va un nome già deciso come premier che ha Salvini agli Interni e Di Maio agli Esteri, come al primo Conte. Con la differenza che questa volta è una maggioranza di centrodestra e M5S senza il Pd. Altrimenti, se Draghi impone, anche il Pd. Non c’è possibilità che Draghi faccia sciogliere nulla perché la sua indicazione è contestuale all’indicazione del Presidente del Consiglio. È chiarissimo”. Lo dice Vittorio Sgarbi, nelle ultime settimane ‘centralinista’ dell”operazione scoiattolo per sondare il terreno sulla candidatura di Silvio Berlusconi.
“Forza Italia ha varie possibilità. Berlusconi potrebbe fare un nome nell’area di Forza Italia rimanendone leader. Quel nome, mettiamo la Casellati, è espresso da Forza Italia e contemporaneamente lascia a lui il partito. Se il nome è esterno, come potrebbe essere Draghi, allora si può dire che può uscire perfino una votazione”, i ragionamenti di Sgarbi a Rtl 102.5. “Mi pare che se lui ragiona riesce a uscire dalla partita vincitore perché, di fatto, in questo momento, si parla solo di lui. Anche se non si candida ha tenuto fin qui e può decidere. Domani o dopodomani deve dire il nome che propone agli altri. Una volta fatto la partita è chiusa e lui in qualche modo l’ha guidata”, aggiunge.