Regioni, cinque i progetti vincitori della call ‘I Giovani costruiscono il futuro’

(Adnkronos) – “Italnovazione” di Matteo Pieruccci (Macerata classe 2003); “IGEA – Centro Diurno Psichiatrico” di Alessia Simone (Milano, 1999); “Orto
lunare” di Lorenzo Mellano (Cuneo, 2003); “Centri di aggregazione e socializzazione tra giovanissimi ed anziani” di Enrico Piciulin (Gorizia, 1997); “La rete dei FabLab regionali per l’attrazione dei talenti” di Angelo Vito Graziano (Bari, 1994). Sono i cinque progetti vincitori della call for ideas “I Giovani costruiscono il futuro delle Regioni” promosso dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome nell’ambito della II edizione de “L’Italia delle Regioni” al via oggi a Torino per ascoltare le voci delle giovani generazioni sui temi di rilevanza regionale.
 

I vincitori avranno l’opportunità di presentare le loro proposte ai tavoli di lavoro tematici dedicati alle infrastrutture materiali e immateriali in programma il pomeriggio del 2 ottobre all’Archivio di Stato ai Ministri, ai presidenti e agli assessori regionali, agli stakeholders del settore pubblico e privato. A seguire verrà annunciato il nome del progetto ritenuto migliore tra i cinque e al vincitore verrà offerta la possibilità di svolgere uno stage presso la sede della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome a Roma.  

Di seguito nel dettaglio le proposte premiate: 1) “Italnovazione” di Matteo Pieruccci. Il progetto punta a plasmare lo sviluppo infrastrutturale del paese attraverso un’innovativa “infrastruttura di trasparenza”. Grazie ad un’applicazione e a un sito web dedicati ogni cittadino può diventare un attivo promotore dell’innovazione infrastrutturale, monitorando l’utilizzo dei fondi pubblici, esplorando i dettagli delle opere in corso, il loro avanzamento e valutando l’impatto ambientale delle stesse, oltre alla riqualificazione dell’area visibile in rendering VR tramite app. 2) Igea – Centro Diurno Psichiatrico” di Alessia Simone. Il progetto mira a rispondere alla domanda di aiuto sempre più frequente nella popolazione, supportando le famiglie che non hanno competenza per curare e gestire gli stati d’animo e le crisi che a volte si presentano nel malato psichico. La proposta avanzata è di progettare un luogo accogliente e famigliare dove gli ospiti possono trovare una seconda famiglia che li supporti in ogni momento di difficoltà e disagio. Un luogo nel quale possono scoprire i propri talenti, un luogo in cui il disagio psichico diventi una delle tante parti che compongono la persona, e non la persona nel suo complesso. 

3) “Orto lunare” di Lorenzo Mellano. È un ecosistema agricolo intelligente che utilizza la tecnologia di precisione per garantire raccolti sicuri e di alta qualità, riducendo al contempo l’impatto ambientale. Utilizza il metodo idroponico, eliminando la necessità di terreno e riducendo drasticamente l’uso di acqua e altre risorse. Grazie al sistema di ricircolo, è possibile ridurre notevolmente il consumo d’acqua utilizzata per irrigare le piante, che viene raccolta, filtrata e riutilizzata, creando un ciclo virtuoso che minimizza gli sprechi. L’Orto Lunare è progettato per adattarsi a spazi domestici limitati, ed è equipaggiato con sensori che costantemente misurano e ottimizzano i parametri vitali delle piante, come l’ossigeno, la CO2 e la temperatura. Grazie alla sua scaffalatura mobile l’orto può essere posizionato ovunque, sia in spazi interni che in esterni, e grazie al suo design è predisposto per massimizzare l’utilizzo di luce solare se posto in maniera corretta negli spazi chiusi. Inoltre, le piante assorbono CO2 e rilasciano ossigeno, contribuendo a migliorare la qualità dell’aria nelle tue vicinanze. 

4) “Centri di aggregazione e socializzazione tra giovanissimi ed anziani” di Enrico Piciulin. Il progetto punta ad incentivare e creare dei punti di aggregazione tra giovanissimi ed anziani che possano stimolare una mutua assistenza tra le due generazioni. Su tutto il territorio nazionale sono diffusi centri di aggregazione per persone anziane gestiti dai comuni, dalle associazioni e da enti privati così come sono istituiti doposcuola, gruppi di aiuto compiti e pomeriggi negli oratori per bambini e ragazzi. Le principali necessità che i centri per anziani cercano di soddisfare sono la ricerca di attività ricreatorie, di momenti di aggregazione con altre persone, di ascolto ed in piccola parte di assistenza. Le famiglie invece, principalmente composte da genitori lavoratori, hanno bisogno di un luogo stimolante dove poter far fare i compiti e giocare i propri figli. Il progetto dunque mira ad un patto sociale di comunità attraverso la creazione di luoghi di aggregazione dove l’esperienza dei più anziani può essere sfruttata per l’educazione dei bambini e dei ragazzi, che viceversa possono offrire spunti di innovazione e creatività attraverso giochi o assistenza ed avvicinamento ai più anziani al mondo digitale. 

5) “La rete dei FabLab regionali per l’attrazione dei talenti” di Angelo Vito Graziano. I FabLab sono una rete globale di laboratori locali che facilitano l’inventiva delle persone fornendo accesso a strumenti di fabbricazione digitale. Il modello nasce nei primi anni 2000 con un’esperienza del Massachusetts Institute of Technology, si diffonde poi in tutto il mondo istituzionalizzandosi attraverso l’ente no profit Fab Foundation che ha lo scopo di tenere assieme e connessi tutti i FabLab del globo. Il progetto punta a promuovere la centralità dei FabLab nel sistema della pubblica istruzione. L’obiettivo è creare dei grandi poli adeguatamente strutturati per accogliere centinaia di studenti, di pubblica gestione e situati in ogni capoluogo di provincia. La loro funzione è quella di formare i giovani al trasferimento digitale in maniera dinamica e aderente agli interessi socioeconomici dei territori, favorendo allo stesso tempo l’interscambio culturale provinciale e regionale. 

(Adnkronos)