Renzi: “Governo Meloni non è autoritario ma velleitario”

(Adnkronos) – “Siamo in presenza di un governo autoritario? Macché. Un governo autoritario ha le idee chiare, non rispetta le regole ma sceglie dove andare. Questo non è un governo autoritario, quello di Giorgia Meloni è un governo velleitario. Non è un governo fascista, è un governo indeciso in tutto”. Lo ha detto il leader di Italia Viva Matteo Renzi, intervenendo all’assemblea nazionale del partito a Napoli.  

“Questo non è un governo che va in qualche modo esposto alla polemica europea come un governo che ci porta alla deriva autoritaria. Quale deriva? Qui c’è un Paese fermo, immobile. Un Paese che è totalmente immobile rispetto alle scelte fondamentali e che ha una classe dirigente di questo governo che si diceva pronta a cambiare tutto e che è incerta e, in qualche modo, inconcludente”, ha aggiunto Renzi. 

“La nostra tesi – ha affermato – è che non si manderà a casa il governo Meloni evocando il dramma dei controlli della Corte dei Conti o il grande problema del martirio di Fabio Fazio. Non si manderà a casa Meloni, si stupiranno gli amici del nuovo Pd, chiedendo la patrimoniale o insistendo sul reddito di cittadinanza. Si manderà a casa questo governo costruendo un’alternativa riformista, senza aggredirli ma incalzandoli”. 

“Può piacere o no ma Meloni un disegno ce l’ha, sta tentando di mettere in campo un disegno che io voglio far saltare”, ha detto il leader di Italia Viva. “Il disegno – ha aggiunto Renzi – è quello di tenere insieme popolari e conservatori e dare a questa roba qua la maggioranza dell’Europa. Loro non stanno insieme, anche se avessero i numeri hanno troppe difficoltà. In Polonia il partito popolare è all’opposizione dei conservatori, in Spagna le difficoltà tra Vox e partito popolare non sono risolvibili. In Germania hanno il problema di Afd”.  

“In questo scenario la lista Renew Europe è l’unica soluzione per evitare che l’Europa venga governata con il modello Meloni. La lista Renew Europe – ha sottolineato – è un atto di intelligenza politica per evitare lo slittamento a destra a Strasburgo”.  

Renzi si è poi rivolto a Elly Schlein che “va in televisione e si lamenta dei nostri risultati alla guida del Pd. Lo dico con affetto: cara Elly, quando tra un anno avrai preso il 41% portando al Parlamento Europeo persone come la giovane Elly Schlein, che altrimenti avrebbe visto il Parlamento Europeo in gita scolastica, quando avrai preso 6mila Comuni su 8mila e 17 Regioni su 20, quando avrai ottenuto la possibilità di governare un Paese costruendo delle leggi, dal sociale all’economia, alle questioni europee che possono piacerti o meno ma hanno segnato la storia di questo Paese, allora io sarò disponibile a venire in tv a dire che non ho capito niente, che hai ragione. Fino a quel momento abbi rispetto per chi ha portato quella comunità politica a quei risultati”.  

Quanto al Terzo Polo, per Renzi “il fallimento del disegno del partito unico è stato un errore politico”. “Ci siamo lasciati il 4 dicembre – ha ricordato – dicendo che avremmo fatto una federazione, poi è stato deciso di accelerare all’improvviso sul partito unico. Abbiamo detto va bene, perché che sia partito unico o federazione è indifferente rispetto all’obiettivo finale, che è quello di evitare lo slittamento a destra dell’Europa. Io non lo so se e come sarà possibile riprendere a livello nazionale questo cammino. Dico che non è questo il punto oggi in discussione, quello che dev’essere chiaro è che il nostro desiderio di andare tutti insieme alle elezioni europee è un desiderio che muove da considerazioni politiche”.  

“Dieci mesi fa ho fatto un passo indietro per costruire il Terzo Polo alle elezioni politiche – ha detto Renzi – Io ho fatto un passo indietro e ho preso un po’ di critiche da molti di voi. Io, per il disegno politico di Renew Europe, sono disponibile e sarò disponibile a fare non uno ma dieci passi indietro a livello personale. Quello che non sono disponibile a fare non è evitare il mio passo indietro, ma quando mi viene detto di rinunciare alla Leopolda come spazio politico, il passo indietro lo chiedono a voi, e non l’accetterò mai”, ha messo in chiaro il leader di Italia Viva all’assemblea nazionale del partito a Napoli.  

“Il punto centrale è che per un disegno politico si può fare un passo indietro, perché diventa una rincorsa. Ma so cos’è la Leopolda, una gigantesca palestra di libertà e di idee. Chi può avere paura delle idee e della politica? Noi non rinunciamo agli spazi di libertà, posso fare un passo indietro io ma non lo chiederò a voi”.  

“Vi aspetto alla Leopolda dall’8 al 10 marzo 2024, con buona pace di chi pensa che la Leopolda sia un’associazione a delinquere – ha detto ancora Renzi – E saluto i pm di Firenze, ai quali mi lega sentimento di malcelata amicizia, molto malcelata. Io per la Leopolda sono sotto processo penale, e va bene, ma non credo finirà benissimo per i pm”.  

Renzi ha parlato anche della Rai. “Chi se ne va dalla Rai ha tutto il diritto di farlo, ma non si può far pensare agli italiani che quello sia l’inizio di un percorso autoritario. Chi va via lo fa per il portafogli o per fare il capolista alle europee. Non è una scelta di cuore, è legata al portafoglio”, ha affermato il leader di Italia Viva. 

“Se da un lato in Italia c’è una destra inconcludente, immobile e per alcuni aspetti incapace – ha aggiunto – dall’altro c’è una sinistra che sta sbagliando risposta. Anziché incalzare sulla politica insiste sui santini, ma in Italia non c’è una piazza dei martiri. Se il centrosinistra ha voglia di tornare a fare politica abbandoni questi falsi argomenti tipici di un certo mainstream culturale e si metta a discutere di politica, se ne è capace”.  

(Adnkronos)