(Adnkronos) – La Maratona oratoria bipartisan “Premierato, non facciamolo strano” promossa dalla Fondazione Magna Carta e dalle associazioni LibertàEguale e IoCambio, che ambisce a trovare la modalità attraverso cui correggere quello che ritiene essere il principale limite del testo di governo sul premierato, cioè l’elezione diretta del premier anziché la definizione dei suoi poteri, ed anche dell’approccio speculare delle opposizioni, ospiterà tra gli altri domani presso la Sala Umberto di Roma l’intervento del meloniano di ferro Alberto Balboni, presidente della Commissione Affari costituzionali in Senato dove il ddl costituzionale è incardinato e probabilmente della ministra delle Riforme, Maria Elisabetta Alberti Casellati.
“Ascolterò con molto interesse come ho sempre fatto in questi mesi di dibattito, sia in commissione che nelle occasioni accademiche cui ho avuto l’onore di essere invitato”, anticipa all’Adnkronos Balboni. “Ma
ribadirò che non capisco quanti nutrono un pregiudizio ideologico contro l’elezione diretta, che a mio avviso resta il cardine fondamentale della riforma per garantire la sovranità al popolo, che ne è il vero titolare”.
No quindi a partire dal nodo dei poteri? “I poteri vanno definiti contestualmente, non c’è un prima e un dopo. È nata prima la gallina o l’uovo?”, risponde. Il gruppo, che ambisce ad approdare ad un testo di riforma della Carta che ottenga il voto di una maggioranza dei due terzi in entrambe le Camere, contesta anche la mancata previsione del ballottaggio. Ma questo, secondo Balboni, “è un tema che affronteremo con la legge elettorale”. (di Roberta Lanzara)