(Adnkronos) – “Chiedere al Governo di adottare misure adatte a contrastare il collasso ecoclimatico. Evitare che nei prossimi anni in Italia milioni di persone muoiano a causa delle ondate di calore, della siccità e della conseguente mancanza di acqua e cibo”. Questo il motivo che ha spinto gli attivisti di Ultima Generazione a bloccare di nuovo il Gra di Roma nel giorno di San Pietro e Paolo, mentre alcuni romani cercavano refrigerio alle temperature torride andando al mare e altri si recavano al lavoro.
“Alle 7:00 – spiegano gli attivisti – siamo arrivati in prossimità dell’uscita 31-32: uno di noi ha rallentato il traffico, suonando un fischietto e invitando con la mano gli automobilisti a fermarsi, mentre gli altri formavano una catena umana, tenendosi per mano. Così abbiamo pian piano e pacificamente invaso la carreggiata esterna, mentre alcuni motociclisti sfrecciavano a destra e sinistra approfittando degli ultimi varchi disponibili. Abbiamo poi srotolato i nostri striscioni e ci siamo seduti per terra, pronti a farci strattonare. Pericoloso? Sì, ma è più pericoloso quello che ci aspetterà nei prossimi anni se le autorità non faranno nulla per arginare tempestivamente le cause alla base del surriscaldamento globale. La strada che stiamo percorrendo ci porterà inevitabilmente verso il collasso: dobbiamo bloccarla. Dobbiamo bloccarla insieme”.
“Le nostre richieste sono due, sono semplici e permetterebbero di fare un primo passo per contrastare il cambiamento climatico: interrompere immediatamente la riapertura delle centrali a carbone dismesse e cancellare il progetto di nuove trivellazioni per la ricerca ed estrazione di gas naturale; procedere a un incremento di energia solare ed eolica di almeno 20GW nell’anno corrente e creare migliaia di nuovi posti di lavoro nell’energia rinnovabile, aiutando gli operai dell’industria fossile a trovare impiego in mansioni più sostenibili”.
Gli attivisti fanno sapere anche di un’azione saltata il 27/6: “Dopo le azioni delle scorse settimane, eravamo pronti a scendere in strada anche lunedì 27 giugno. Ma il blocco stradale previsto sul Gra è stato troncato sul nascere. Dopo aver subito una serie di pedinamenti, siamo stati fermati da una volante della Polizia e cinque di noi sono stati portati e trattenuti in commissariato per 10 ore”. “Ai cinque attivisti trattenuti è stato contestato l’articolo 56 del codice penale, quello che punisce i tentati delitti, quando il blocco stradale è un semplice blocco amministrativo. Non è un delitto, specialmente quando viene fatto solo con il proprio corpo. È come contestare un tentato divieto di sosta a un automobilista che rallenta davanti a un divieto di sosta. Siamo all’assurdo”, commenta Giulio Giuli. “E’ importante ricordare che gli attivisti di Ultima Generazione hanno sempre agito in maniera non violenta, resistendo passivamente alle violenze di alcuni cittadini e all’intervento delle forze dell’ordine. Insieme alle lunghissime ore trascorse inutilmente in questura per accertamenti, queste denunce hanno esclusivamente lo scopo di intimidire e spaventare persone che sono troppo terrorizzate dal collasso climatico per avere paura di questi mezzi repressivi”, conclude Giuli.