(Adnkronos) – Vladimir Putin sembrava averlo chiesto. Alcuni russi, soprattutto di una certa età, a conferma della spaccatura in atto nella società, lungo la faglia delle generazioni, obbediscono al Presidente, denunciando i “traditori”, parenti, vicini o insegnanti. A metà marzo, il Presidente russo aveva inviato i russi “a distinguere i veri patrioti dalla feccia e dai traditori, e di sputarli fuori come moscerini finiti loro accidentalmente in bocca”, a individuare coloro “che si guadagnano da vivere qui ma vivono laggiù; no, non in senso geografico, ma il cui pensiero servile è rivolto all’Occidente”.
Un documentario inchiesta di Proekt ha elencato i casi più recenti dopo che nei giorni scorsi l’ufficio della regione di San Pietroburgo del partito al potere di Russia unita ha lanciato un bot su Telegram per raccogliere denunce di “informazioni false”, soprattutto sui militari russi, sui social e sui media (a inizio aprile, erano stati aperti almeno 21 casi per il reato introdotto con la nuova legge penale varata subito dopo l’inizio della guerra, mentre altre 500 sono perseguite con l’accusa di aver screditato i militari, ndr).
L’imprenditore di Bryansk Mikhail Zheltonozhsky è stato denunciato dalla vicina, Elena Ruchkina, ostetrica di un ambulatorio del quartiere, per aver fatto sventolare dalla finestra stendardi ucraini. “Gli stendardi mi sono apparsi come sospetti per i recenti avvenimenti”, ha scritto nella denuncia alla polizia. Tre volanti della polizia e un colonnello sono stati inviati a casa di Zheltonozhsky per arrestarlo.
La studentessa universitaria e blogger moscovita Elmira Khalitova è stata denunciata dal padre Timur, filo putiniano, convinto che l’Ucraina sia “una grande finzione” da unire alla Russia, che ha chiamato la polizia sollecitando una irruzione nel suo appartamento e il suo arresto. La figlia, ha riportato il padre alla polizia, aveva chiesto ai suoi lettori, di “uccidere russi”. Timur beve e segue assiduamente il talk show in Tv di Vladimir Solovyov, ha spiegato Elmira, che è riuscita a convincere la polizia di non aver chiesto a nessuno di uccidere russi.
L’artista di San Pietroburgo Sasha Skochilenko è stata denunciata dalla cliente di 75 anni di un supermercato in cui aveva sostituito le targhette dei prezzi di alcuni prodotti con brevi spiegazioni di quello che stava accadendo in Ucraina. Sasha è stata arrestata ed è detenuta in custodia cautelare. Il suo amico Aleksei ha accompagnato la troupe di Proekt al supermercato, ricordando le circostanze dell’arresto. E una dipendente li ha cacciati dal negozio, dicendo di non voler “essere arrestata e uccisa” come Skochilenko.
L’ex agente di polizia e ora anche ex insegnante di storia Andrei Shestakov a Neryungri, in Yakuzia, era stato costretto a lasciare la polizia dopo aver detto di sostenere la politica dello ‘voto intelligente’ di Aleksei Navalny (votare per chiunque escluso il candidato di Russia unita). Dopo aver trovato lavoro come insegnante, è stato di nuovo costretto a licenziarsi per aver avuto “conversazioni contro la guerra” con i suoi allievi in classe. E’ stato denunciato da uno o più genitori.
Elena Kotenochkina, nel Consiglio distrettuale di Krasnoselsky di Mosca aveva definito la Russia un “Paese fascista” in una seduta del Consiglio. Il video era stato pubblicato su youtube, dove è stato visto dal deputato della Duma di Stato, Oleg Leonov, che ha denunciato Kotenochkina. Contro di lei, che co presiede il Consiglio per la leva del distretto, viene citato anche un video in cui spiega ai soldati di leva che non sono tenuti per legge a firmare per essere inviati in combattimento. Contro di lei è stato aperto un caso giudiziario.
Russia giusta, partito della cosiddetta ‘opposizione di sistema’ in Russia, vale a dire i partiti rappresentati alla Duma di Stato, subito dopo il discorso di Putin aveva lanciato un sito per la raccolta di denunce contro cittadini accusati di essere coinvolti in attività anti governative. “E’ arrivato il momento di costruire le politiche di reclutamento del personale pubblico sull’ondata di patriottismo. Non si tratta di purghe. Ma di amore per il Paese”. “Abbiamo fiducia che la verità aiuterà coloro che sono pronti a lavorare meglio e contribuirà a liberare le posizioni di coloro che invece non vogliono mettere gli obiettivi della Madre patria sopra i loro interessi personali”.