Russia, liberata Brittney Griner. Biden: “Sta bene, torna a casa”

(Adnkronos) –
Brittney Griner, cestista statunitense stella del basket della WNBA, è stata liberata dalla Russia in uno scambio di detenuti che ha coinvolto anche il trafficante d’armi russo Viktor Bout, come anticipato dalla Cnn. Bout stava scontando una pena a 25 anni di reclusione negli Stati Uniti. Griner, che da 4 anni gioca in Russia durante il break della WNBA, era stata arrestata a febbraio con l’accusa di traffico di droga mentre si trovava in aeroporto e si apprestava a lasciare il Paese. Griner, secondo la Cnn, è sotto custodia americana. “Le ho parlato poco fa. Sta bene, è su un aereo e sta tornando a casa”, ha scritto su Twitter il Presidente americano Joe Biden, alla Casa Bianca insieme alla moglie della cestista, Cherelle Griner, dopo la notizia del suo rilascio. Biden ha quindi ringraziato gli Emirati arabi uniti per aver aiutato gli Usa “a facilitare” lo scambio di prigionieri. 

Il trafficante d’armi russo Bout, rende intanto noto l’agenzia Ria Novosti citando il ministero degli Esteri, è tornato in patria dopo lo scambio avvenuto oggi all’aeroporto di Abu Dhabi.  

I negoziati in corso fra Stati Uniti e Russia per uno scambio di prigionieri includevano anche l’ex marine americano Paul Whelan che invece, come ha confermato il suo avvocato in seguito all’annuncio della liberazione di Griner, è ancora in carcere in Russia. Ma le trattative per il suo rilascio proseguono, ha aggiunto. Whelan è stato condannato a 16 anni di carcere in Russia nel 2020 per spionaggio. 

“Non abbiamo dimenticato Paul Wehelan. Non è stata fatta una scelta di chi portare a casa”, ha dichiarato quindi il presidente Biden. “Per ragioni non spiegabili, la Russia tratta il caso di Whelan in modo diverso. Ma non demordiamo. Non lo faremo mai”, ha aggiunto, anticipando che gli Usa continueranno a negoziare per il rilascio di Paul. 

La famiglia Whelan esprime intanto gioia per il rilascio di Griner, ma non nasconde di essere “devastata” per il mancato ritorno a casa anche di Paul. “Posso perfino immaginarmi come si sentirà Paul quando lo verrà a sapere. Paul si è impegnato così duramente per sopravvivere già quasi quattro anni a questa ingiustizia. Le sue speranze erano cresciute quando aveva saputo che il governo americano stava facendo passi concreti per il suo rilascio. Si chiedeva dove sarebbe andato a vivere una volta tornato. E ora cosa? Come continuerà a sopravvivere, giorno dopo giorno, quando sai che il tuo governo non è riuscito per due volte a liberarti da una prigione straniera?”, ha scritto David Whelan, il fratello i Paul.
 

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