Almeno 8 persone sono morte e dieci sono rimaste ferite dopo che uno studente ha aperto il fuoco nell’università di Perm, nella Siberia occidentale. La notizia delle cinque vittime è stata data dalla commissione investigativa russa, mentre il ministero della Sanità ha dato conto dei dieci feriti, alcuni raggiunti dai colpi d’arma da fuoco altri lanciandosi dal secondo piano dell’edificio per sfuggire al killer. Lo studente autore della sparatoria è stato ucciso. Il giovane “è stato neutralizzato”, riferiscono i media russi, dopo che in un primo momento era stata data la notizia del suo arresto.
Secondo la portavoce, Svetlana Petrenko, “otto persone sono morte e molte altre sono rimaste ferite”. Si tratta, ha sottolineato come riporta Sputnik, di un bilancio ancora provvisorio.
L’assalitore del campus sarebbe stato identificato – rende noto il canale Telegram Bazn considerato vicino alle agenzie di sicurezza- come Timur Bekmansurov 18 anni, iscritto al primo anno di giurisprudenza. Bekmansurov, secondo il sito di notizie di Perm, 59.ru, avrebbe lasciato un post su Facebook prima di entrare in azione in cui anticipava l’attacco e le motivazioni. “Non è stato un attentato terroristico. Non sono membro di organizzazioni estremiste. Nessuno sapeva quello che avrei fatto. Ho organizzato tutto da solo”, il testo del post. Bekmamsurov parla di sé come di una persona “sopraffatta dall’odio”. Avrebbe inoltre pianificato l’attacco da tempo.
Il governatore della regione di Perm, Dmitry Makhonin, conferma intanto che “uno degli assalitori” del campus dell’università è stato neutralizzato e rende noto che è in corso la ricerca di possibili complici. “Stiamo verificando l’informazione di possibili complici. Gli studenti potrebbero aver fatto confusione a causa della paura, gli spari si sono fermati”, ha affermato in una intervista all’agenzia Tass. Nel frattempo è stato aperto un centro di crisi sul sito della sparatoria, ha reso noto l’università.