Scontri ultras A1, in corso identificazioni: arrestato tifoso Roma

(Adnkronos) – Sono in pieno svolgimento le attività per individuare i violenti che ieri hanno preso parte alla guerriglia lungo l’A1, all’altezza dell’area di servizio di Badia al Pino, tra tifosi della Roma e del Napoli. La Questura di Arezzo è ininterrottamente al lavoro per identificare i teppisti anche grazie alle immagini delle telecamere e alle riprese fatte dagli automobilisti con i telefonini. 

Un’ottantina di tifosi napoletani sono stati subito identificati ieri sera a Genova, dove si erano successivamente recati per vedere la partita.  

Nel frattempo è stato arrestato con l’accusa di rissa aggravata il tifoso della Roma, nato nel 1979, che ieri è dovuto ricorrere alle cure dei sanitari del pronto soccorso dell’ospedale San Donato di Arezzo, dopo essere rimasto ferito negli scontri. Nella giornata di oggi si terrà l’udienza davanti al giudice del tribunale con il rito direttissimo per la convalida dell’arresto. Dopo le cure in ospedale, il tifoso è stato trasferito nelle camere di sicurezza della questura.  

Le sue condizioni di salute sono giudicate buone. Il 43enne, che sarebbe già conosciuto dalle forze dell’ordine, è stato ferito con un’arma da taglio alla coscia e al polpaccio. 

Nel frattempo continuano le indagini le indagini della Questura per identificare le centinaia di tifosi della Roma e del Napoli implicati nei tafferugli.  

“Aspettiamo un rapporto dettagliato dalla Questura: è in corso un lavoro lungo e complesso di indagine, perché si tratta di identificare il maggior numero possibile di persone” che hanno partecipato agli scontri, ha sottolineato il procuratore capo di Arezzo, Roberto Rossi, ricordando che per portare a termine questa operazione “c’è bisogno di tempo”, visto che i presenti ai tafferugli sono stati diverse centinaia. 

Una volta depositato il rapporto, la Procura aprirà formalmente un fascicolo di indagine. Diversi i reati che gli investigatori stanno già ipotizzando nei confronti dei responsabili, tra i quali interruzione di pubblico servizio, attentato alla sicurezza dei trasporti e rissa aggravata. 

Secondo quanto ricostruito dalla Questura di Arezzo, intorno alle 13 di ieri domenica 8 gennaio circa 350 tifosi del Napoli diretti a Genova si sono fermati nell’area di servizio Badia al Pino in direzione nord, dove poco dopo è giunto un gruppo di tifosi romanisti in transito lungo lo stesso itinerario. E’ iniziata una vera e propria guerriglia, con bastoni e fumogeni, che ha spaccato l’Italia in due: l’autostrada è rimasta bloccata per circa 50 minuti e il traffico è andato in tilt con code fino a 15 chilometri nell’Aretino. 

Il personale delle forze di polizia appositamente predisposto con ordinanza di servizio del questore di Arezzo è intervenuto chiudendo l’ingresso all’area di servizio per impedire che un gruppo di tifosi romanisti di cui si era avuto notizia potesse venire a contatto con la tifoseria partenopea. Nel frattempo altro personale di polizia presente in un’altra area di servizio denominata Arno è stato fatto confluire sul posto. 

Sempre a Genova ieri pomeriggio quattro ultras del Napoli hanno forzato un posto di blocco. I quattro, di età compresa tra i 21 e i 27 anni, sono stati inseguiti dagli agenti della polizia stradale e fermati poco dopo. I poliziotti hanno controllato il bagagliaio e hanno trovato tre spranghe di ferro probabilmente usate negli scontri in A1. Il conducente ha spiegato che erano di sua proprietà e per questo è stato denunciato. I quattro sono stati poi portati in Questura e identificati. 

(Adnkronos)